Guinzaglio troppo lungo, il cane morde una donna a Prati. Il padrone finisce alla sbarra

È finito a processo con l'accusa di lesioni personali nei confronti di una condomina 77enne, Stefano Mazzei, noto farmacista

Guinzaglio troppo lungo, il cane morde una donna a Prati. Il padrone finisce alla sbarra
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Mercoledì 5 Aprile 2023, 07:55

È finito a processo con l'accusa di lesioni personali nei confronti di una condomina 77enne, Stefano Mazzei, noto farmacista, titolare dell'esercizio di viale Angelico. I danni fisici alla signora, però, non sono stati provocati dal rinomato professionista, ma dal suo cane: un pastore tedesco che Mazzei non aveva neppure lasciato libero. Il cane, tenuto con un guinzaglio troppo lungo, nell'area condominiale ha aggredito l'anziana che ha riportato diverse ferite con una prognosi di 20 giorni e altri 20 per un grave pregiudizio psichico-cognitivo provocato dall'accaduto, che, secondo la parte civile, avrebbe aggravato le condizioni della donna, già gravata da precedenti patologie. E il processo dovrebbe stabilire anche se queste ulteriori lesioni neurologiche possano essere ascritte all'aggressione del cane.

LA VICENDA

I fatti risalgono al 24 ottobre 2019. L'incidente si è consumato in pochi secondi, nel guardino condominiale di un palazzo nel quartiere Prati, dove abitano sia l'imputato che la parte lesa. La signora era appena uscita dal portone e stava attraversando il cortile per andare in strada. All'improvviso il pastore tedesco, portato da Mazzei con un guinzaglio molto lungo e senza museruola, la aggredisce, sale con le zampe sul braccio della donna. In un attimo la scena si ripete. La violenza e la forza del cane, fanno cadere la signora che perde i sensi. A soccorrerla il marito, che era lì presente, insieme ad altri testimoni.
Sul posto intervengono i carabinieri della Compagnia Trionfale.

Viene subito chiamata un'ambulanza. Gli operatori sanitari del 118 prestano le prime cure, poi portano la donna all'ospedale Santo Spirito, dove i medici le danno venti giorni di prognosi riservata per le ferite al braccio e altri venti giorni di prognosi per problemi neurologici scatenati dall'accaduto.

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I PRECEDENTI

È il marito dell'anziana a muovere pesanti accuse al farmacista e a sostenere che, già in precedenza il cane aveva mostrato segni di aggressività nei confronti dei condomini, tanto che lui stesso aveva sollecitato l'amministratore del condominio a prendere provvedimenti per evitare che qualcuno potesse farsi male. Sottolineando la necessità di porre un freno alla gestione del cane da parte di Mazzei, il condomino aveva riportato un fatto avvenuto qualche mese prima dell'aggressione. Per motivi di salute, l'anziano marito della donna ferita e sua moglie erano obbligati ad uscire da un'uscita secondaria del palazzo, perché lì gli scalini erano più bassi degli altri. Ma secondo l'uomo, Mazzei era contrario e sosteneva che loro non avessero diritto a usufruire di quell'area, tanto che un giorno aveva aizzato il pastore tedesco al guinzaglio ma senza museruola contro lui, la moglie e il loro cagnolino, che l'uomo aveva in braccio. Di questo episodio però, protesta ora il marito della donna, non si era curato nessuno, né l'amministratore di condominio, né gli altri condomini, né tanto meno il diretto interessato.

 

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