Giubileo, posteggi a rischio: bocciato il parcheggio sul Lungotevere Castello, c'è il veto della Cassazione

`In una lettera alla Prefettura la bocciatura per il parcheggio sul Lungotevere Castello

Giubileo, posteggi a rischio: bocciato il parcheggio sul Lungotevere Castello, c'è il veto della Cassazione
di Valentina Errante e Francesco Pacifico
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Venerdì 1 Settembre 2023, 06:39 - Ultimo aggiornamento: 07:01

Troppo vicino alla Cassazione. Con i suoi due piani interrati, dove si potrebbe anche piazzare una bomba o scavare un tunnel per entrare negli uffici della Corte. Per non parlare delle vibrazioni del cantiere, che minerebbero la staticità del Palazzaccio: ogni anno le sue fondamenta sprofondano di un centimetro. Dopo quello di piazza Risorgimento (288 posti) rischia di saltare anche l'altro grande parcheggio previsto per il Giubileo: quello di Lungotevere Castello, con i suoi 407 stalli per lo più pertinenziali, da costruire entro l'Anno Santo nei giardini di Castel Sant'Angelo e in prossimità della "Casa madre del Mutilato", dove opera la Suprema Corte. La Cassazione ha posto il veto sulla realizzazione dell'opera: a fine luglio il Primo Presidente della Corte, Margherita Cassano, e il Procuratore Generale Luigi Salvato hanno scritto al Prefettura di Roma per segnalare «le forti preoccupazioni in merito alla sicurezza delle sedi giudiziarie interessate dall'erigendo parcheggio interrato». E ora la questione è sul tavolo del Prefetto Lamberto Giannini, che per decidere il da farsi incontrerà a breve le parti: gli "ermellini", la Caam, la società incaricata dei lavori, e il Comune, spettatore suo malgrado in questa vicenda.
Del parcheggio di Lungotevere Castello si parla dal 2007, entrato in uno specifico Pup (piano unico parcheggi) poi bloccato negli anni dalle giunte Marino e Raggi e rilanciato da parte dell'attuale amministrazione. Il progetto iniziale prevedeva 600 stalli e tre piani interrati, poi ridotto per le proteste del I Municipio e dei residenti. Manca ancora il via libera della Conferenza dei servizi, dove la stessa giunta Bonaccorsi ha dato parere sfavorevole, ma la Caam (l'azienda edile che si è vista congelare pure la costruzione del silo di piazza Risorgimento) è convinta, anche grazie a un investimento di quasi 35 milioni di euro (quindi interamente privato), di concludere i lavori entro dicembre 2024. Sarà rimessa a posto anche l'area verde e pedonale disegnata da Paolo Portoghesi.

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I DUBBI

Ma questo non basta agli "ermellini". Nella lettera firmata dalla presidente Cassano e dal Procuratore generale Salvato, non a caso, si legge che «il progetto non ha preso in considerazione le problematiche relative alla sicurezza degli edifici giudiziari aventi sede nel Palazzo di Giustizia e nella "Casa madre del Mutilato" delle persone che ivi vi lavorano e degli utenti che ivi vi accedono». Si chiede al Prefetto di «esaminare i rischi che possono derivare dalla libera disponibilità di box e posti auto collocati nel sottosuolo in corrispondenza o in stretta prossimità» con gli uffici giudiziari. Per esempio, nella Casa madre del Mutilato, dove opera la Procura generale, sono ospitate «le banche dati riservate su alcuni procedimenti giudiziari di rilevante gravità», come quelli per mafia o terrorismo del Paese. E si sottolineano «le condivise criticità di ordine statico» per il Palazzaccio, già espresse «dalla Commissione per la conservazione e la manutenzione del Palazzo di Giustizia».
Rischi inesistenti secondo la Caam. In incontri informali con i vertici della Cassazione e della Prefettura, l'azienda avrebbe rivendicato di avere già costruito un parcheggio a via Giulia, adiacente alla non meno sensibile Direzione nazionale antimafia. Sul fronte della sicurezza, avrebbe ricordato che, a garantire la staticità della struttura, ci sono una palificata dell'800, inserita in un muro alto un metro, e un terrapieno di 4 metri e mezzi: in caso di un'esplosione dinamitarda, l'onda d'urto si propagherebbeverso l'alto e non in direzione della sede della Corte. È stata presentata poi una relazione curata da un docente della Sapienza, che dimostrebbe che, vista la distanza di 15 metri, difficilmente le vibrazioni del cantiere minerebbero la staticità del Palazzaccio.
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