Il famoso "bagarinaggio" ha sempre fatto gola a molti, che si tratti di biglietti per concerti o per musei, soprattutto quando si parla di una città particolarmente frequentata dai turisti come Roma. Tanto che l'Antitrust ha recentemente avviato un procedimento sulla vendita di biglietti al Colosseo. Nel mirino «pratiche commerciali suscettibili di violare la normativa in materia di tutela dei consumatori». Proprio all'Anfiteatro Flavio, la scorsa domenica, i carabinieri del comando di Piazza Venezia, con il supporto dei militari della Compagnia Speciale di Roma, hanno messo in atto un servizio di controllo straordinario del territorio che gli ha permesso di sanzionare 13 persone che cercavano di vendere ai turisti tour non autorizzati.
LE SANZIONI
Sono state elevate multe per un totale di 6.500 euro ai tredici "furbetti".
MODUS OPERANDI
I "furbetti" comprano i biglietti tramite agenzie autorizzate o attraverso i ticketbot (programmi informatici capaci di far acquistare a un solo utente più tagliandi in contemporanea), per poi rivenderli a un prezzo che si aggira attorno ai 60-70 euro; somma che si discosta di poco da quella dei rivenditori autorizzati. L'approccio che utilizzano con il turista è di solito molto discreto, in modo da invogliare le persone ad acquistare da loro i biglietti, cercando di non far capire che sono abusivi. Una delle scuse più utilizzate consiste nel dire alla "vittima" che si è liberato un posto perché qualcuno ha disdetto all'ultimo. Inoltre, sempre domenica, un cittadino australiano di 47 anni è stato denunciato a piede libero poiché è stato sorpreso dai militari mentre pilotava un drone nell'area del monumento simbolo di Roma, su cui vige il divieto di sorvolo.
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