Colosseo, ressa di abusivi: scoperte tredici guide false. Con badge contraffatti e depliant offrivano tour all’interno dell’Anfiteatro

Elevate sanzioni per 6.500 euro

Colosseo, ressa di abusivi: scoperte tredici guide false. Con badge contraffatti e depliant offrivano tour all’interno dell’Anfiteatro
di Federica Pozzi
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Mercoledì 11 Ottobre 2023, 06:55 - Ultimo aggiornamento: 15:30

Il famoso "bagarinaggio" ha sempre fatto gola a molti, che si tratti di biglietti per concerti o per musei, soprattutto quando si parla di una città particolarmente frequentata dai turisti come Roma. Tanto che l'Antitrust ha recentemente avviato un procedimento sulla vendita di biglietti al Colosseo. Nel mirino «pratiche commerciali suscettibili di violare la normativa in materia di tutela dei consumatori». Proprio all'Anfiteatro Flavio, la scorsa domenica, i carabinieri del comando di Piazza Venezia, con il supporto dei militari della Compagnia Speciale di Roma, hanno messo in atto un servizio di controllo straordinario del territorio che gli ha permesso di sanzionare 13 persone che cercavano di vendere ai turisti tour non autorizzati.

LE SANZIONI

Sono state elevate multe per un totale di 6.500 euro ai tredici "furbetti".

I militari hanno sequestrato i badge e le prevendite degli ingressi, e hanno emesso un ordine di allontanamento all'area del Colosseo per le successive 48 ore. Diversi "bagarini" identificati erano stati già in precedenza sottoposti alle stesse sanzioni, ma a quanto pare i guadagni sono più alti della paura di incorrere nelle salate multe. Domenica mattina, immaginando una giornata con molti turisti nei pressi del Colosseo, i militari si sono recati sul posto sia in divisa sia in borghese, facendo finta di essere turisti: alcuni si sono messi in fila per acquistare i biglietti, mentre altri passeggiavano davanti all'Anfiteatro. In entrambi i casi sono stati avvicinati numerose volte da queste persone non autorizzate che - credendo fossero appunto turisti - gli chiedevano se volessero acquistare dei tour guidati invece dei canonici biglietti, così da saltare l'interminabile fila. Si tratta di un'intermediazione turistica assolutamente vietata dal regolamento urbano, ma è - come ben sanno - un modo per fare parecchi soldi, approfittando del fatto che i turisti restano in attesa davanti alla biglietteria per ore e che i ticket online non si trovano.

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MODUS OPERANDI

I "furbetti" comprano i biglietti tramite agenzie autorizzate o attraverso i ticketbot (programmi informatici capaci di far acquistare a un solo utente più tagliandi in contemporanea), per poi rivenderli a un prezzo che si aggira attorno ai 60-70 euro; somma che si discosta di poco da quella dei rivenditori autorizzati. L'approccio che utilizzano con il turista è di solito molto discreto, in modo da invogliare le persone ad acquistare da loro i biglietti, cercando di non far capire che sono abusivi. Una delle scuse più utilizzate consiste nel dire alla "vittima" che si è liberato un posto perché qualcuno ha disdetto all'ultimo. Inoltre, sempre domenica, un cittadino australiano di 47 anni è stato denunciato a piede libero poiché è stato sorpreso dai militari mentre pilotava un drone nell'area del monumento simbolo di Roma, su cui vige il divieto di sorvolo.

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I PRECEDENTI

I servizi di controllo per contrastare il fenomeno dei salta-fila sono continui: già la scorsa settimana i carabinieri avevano identificato e sanzionato due finte guide, sempre nei pressi del Colosseo, che coordinavano un tour senza autorizzazioni.
 

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