Omicidio Cerciello, la Cassazione giustifica gli americani: «Non capivano l'italiano»

Depositate le motivazioni con cui gli ermellini hanno disposto l'appello-bis per Elder e Natale Hjorth

Omicidio Cerciello, la Cassazione giustifica gli americani: «Non capivano l'italiano»
di Valentina Errante
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Giovedì 23 Novembre 2023, 06:59 - Ultimo aggiornamento: 24 Novembre, 08:49

Molteplici e gravi lacune e palesi incongruenze e contraddizioni riscontrate nelle motivazioni. Per questo, lo scorso marzo la Corte di Cassazione ha bocciato la sentenza d'Appello che stabiliva la responsabilità di Natale Hjorth «per il suo concorso, consapevole e volontario, nell'omicidio del vicebrigadiere Cerciello Rega», condannandolo a 22 anni (24 per Finnegan Lee Elder). Secondo i giudici, che hanno disposto un appello bis per Hjorth per il concorso nell'omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, ucciso con undici coltellate il 26 luglio del 2019, e per Elder in relazione alle sole aggravanti e per la resistenza a pubblico ufficiale, le conclusioni sono «illogiche». Ritengono infatti che non sia dimostrato «al di là di ogni ragionevole dubbio», il fatto che gli imputati «pacificamente a digiuno della lingua italiana», avessero «compreso di essersi venuti a trovare di fronte a due carabinieri».

 

La fuga

«L'intenzione di portare avanti la colluttazione per impedire a Varriale (il collega carabiniere di Cerciello, ndr) di accorrere in aiuto del collega, attribuita dalla Corte di Assise di appello a Natale Hjorth nella sua valenza di elemento comprovante il concorso in omicidio - si legge - avrebbe dovuto essere, all'evidenza, messa a confronto con la testimonianza di Varriale, dalla quale parrebbe emergere una volontà diametralmente opposta dell'imputato, ossia quella di sottrarsi al controllo e fuggire, in coincidenza, tra l'altro, con la versione fornita dall'imputato medesimo». Per la Cassazione, «nell'affrontare il tema del concorso di Natale Hjorth nel delitto di omicidio pluriaggravato materialmente commesso da Elder, la Corte di Assise di appello è incorsa in alcune «insuperabili incongruenze motivazionali messe lucidamente in rilievo dalla difesa».

 

Il nesso logico

La Corte, secondo i supremi giudici, è «incorsa in un deprecabile e manifestamente illogico automatismo, facendo discendere, con un preteso nesso di derivazione logico-cronologica, dalle azioni pacificamente condotte da Hjorth al fine di rientrare in possesso degli 80 euro (oggetto della truffa trasteverina) e di ricevere una dose di cocaina dietro la restituzione dello zaino sottratto a Brugiatelli, la sua corresponsabilità non solo in relazione all'occasione dell'incontro con l'intermediario necessario per il perfezionamento dell'estorsione (il che è perfettamente giustificabile sul piano logico), ma anche in relazione all'evento-morte verificatosi in uno scenario tutt'affatto diverso da quello programmato (essendosi presentati all'incontro, in luogo di Brugiatelli, i due carabinieri Varriale e Cerciello)».

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