Dopo Spelacchio, c'è Pedalotto: l'albero di Natale del Comune che si accende con una dinamo

Il sindaco Gualtieri all'accensione dell'albero di Natale del Comune
di Fernando M. Magliaro
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Martedì 13 Dicembre 2022, 19:47 - Ultimo aggiornamento: 15 Dicembre, 10:14

Dopo Spelacchio ecco Pedalotto, l’albero di Natale di piazza del Campidoglio che il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, la presidente dell’Assemblea capitolina, Svetlana Celli, e svariati consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione hanno inaugurato e acceso pochi minuti fa di fronte alla statua di Marco Aurelio.

Pedalotto, come si accende l'albero del Comune

Collocato vicino la “cordonata”, la grande scalinata che dalle statue dei gemelli Castore e Polluce scende verso piazza Venezia, Pedalotto si accende solo se qualche volenteroso pedala. Perché le luminarie che lo addobbano - una stella bianca in cima e una serie di tubi luminosi colorati blu, rosso, giallo e verde - si accendono solamente con la forza delle gambe: sotto l’albero sono collocate sei biciclette, ciascuna delle quali, pedalando e grazie all’aiuto di una dinamo, fornisce elettricità alle lampadine. E la pedalata deve anche essere vigorosa: alcuni consiglieri comunali che si sono alternati ai pedali erano talmente fiacchi da non riuscire a dare abbastanza potenza alle luci.

L'iniziativa è stata promossa dalla presidenza dell'Assemblea capitolina e inaugurata questa sera alla presenza della banda musicale della Polizia locale di Roma Capitale.

Pedalotto, il sindaco Gualtieri: «Un segnale per la comunità»



«È un piccolo segno simbolico- ha detto proprio Celli- ma importante per ricordare che esistono altre energie che possono essere utili nella lotta al cambiamento climatico. Voglio anche ricordare che questo albero sarà poi piantato dopo il 7 gennaio alla sede dall'associazione del Calcio sociale di Corviale». «Questo- ha aggiunto Gualtieri- è un bellissimo contributo per la nostra illuminazione natalizia. Queste biciclette sono una bellissima idea: così tutti capiranno che l'energia non è un dato di fatto ma va prodotta, magari non pedalando ma in modo sostenibile».

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