Roma, punizioni choc al nido al Nuovo Salario, urla e strattoni ai bimbi di tre anni. Sospesa un’educatrice

L’allarme è scattato due mesi fa dopo una segnalazione ai carabinieri di zona. È stata una residente che ogni mattina passava vicino alla struttura ad allertarsi sentendo grida e strilli provenire dalle aule della scuola e rivolti contro i piccoli di 3 anni

Roma, punizioni choc al nido al Nuovo Salario, urla e strattoni ai bimbi di tre anni. Sospesa un’educatrice
di Flaminia Savelli
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Domenica 14 Aprile 2024, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 10:35

Le urla, gli strattoni, le punizioni. Un inferno per i 20 piccoli alunni di un asilo nido del Nuovo Salario. L’allarme è scattato due mesi fa dopo una segnalazione ai carabinieri di zona. È stata una residente che ogni mattina passava vicino alla struttura ad allertarsi sentendo grida e strilli provenire dalle aule della scuola e rivolti contro i piccoli di 3 anni. Così i militari hanno avviato le indagini. Hanno iniziato a sorvegliare l’asilo piazzando telecamere nascoste e cimici tra le stanze e la mensa. Per due mesi hanno registrato le violenze ricostruendo quanto avveniva, ogni giorno, nella scuola. Grazie ai filmati hanno individuato l’educatrice, una romana di 40 anni, che si scagliava contro i piccoli con insulti e punizioni. La donna, ora indagata per maltrattamenti aggravati vista l’età delle vittime, è stata sospesa dal servizio per sei mesi.

LA SOSPENSIONE

I carabinieri del Nuovo Salario, insieme ai colleghi del Nucleo Operativo della compagnia di Montesacro, hanno dunque chiuso il cerchio raccogliendo gravi indizi di colpevolezza a carico della educatrice dell’asilo.

Nelle contestazioni appunto, le aggressioni verbali e gli strattonamenti.

Le punizioni secondo la procura «intollerabili e incompatibili con i doveri di cura e vigilanza a lei demandati». Le indagini sono ancora aperte: gli investigatori stanno eseguendo ulteriori accertamenti sulle altre tre maestre in servizio all’asilo nido e sulla direttrice della struttura scolastica. Nei prossimi giorni verranno ascoltati anche i genitori delle piccole vittime che nei lunghi mesi di maltrattamenti non si sarebbero accorti di nulla.

I MALTRATTAMENTI

L’incubo per le piccole vittime è finito la scorsa settimana quando l’educatrice è stata sospesa. Negli atti dell’inchiesta sono stati registrati e documentati i gravissimi episodi che si ripetevano ogni giorno.

Gridava: «Stai fermo, non ti muovere da lì» al piccolo che si agitava sul seggiolone. Se uno dei bimbi non ubbidiva invece, scattava la punizione: li costringeva a stare per ore in un angolo della stanza con il viso verso il muro, lontano dagli amichetti e dai giochi. In altre occasioni, se il piccolo non eseguiva le indicazioni lo tirava per il braccio spingendolo e strattonandolo tra insulti e parolacce. Ancora: chi si rifiutava di mangiare veniva imboccato a forza.

«Immagini terrificanti» dicono i militari che per due mesi hanno sorvegliato la struttura raccogliendo le prove poi finite nell’inchiesta e che ora stanno eseguendo ulteriori accertamenti sulle colleghe e sulla direttrice.

«La loro posizione è al vaglio perché, come confermano le immagini, non erano insieme all’educatrice nella stanza al momento delle violenze. Ma erano presenti nella scuola e dunque è necessario chiarire se erano a conoscenza di quanto avveniva» concludono i militari. Al momento inoltre, sembrerebbe che nessuno dei genitori si fosse accorto di quanto accadeva ai loro figli ma verranno ascoltati nei prossimi giorni. Quanto riferiranno sarà determinante per chiarire l’intera vicenda e definire i contorni delle violenze che i bambini sono stati costretti a subire per mesi.

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