Tributi comunali non riscossi: ecco come si potrebbe usare il tesoretto

4 Minuti di Lettura
Lunedì 18 Settembre 2017, 08:40 - Ultimo aggiornamento: 08:54
Cosa potrebbe fare il Campidoglio recuperan- do 500 milioni di euro, ossia un terzo dei cre- diti di natura tributaria del bilancio consoli- dato? Tante le possibilità: dal rinnovo del par- co mezzi del tpl alla messa in sicurezza delle scuole, fino al taglio dell’addizionale Irpef.


Atac
Nel bilancio consolidato di Roma Capitale l'impatto negativo delle società municipalizzate, con l'Atac in prima fila, è complessivamente di 673 milioni, che pesano fortemente sui conti capitolini mettendo a rischio la stessa tenuta finanziaria del Comune. Ma il documento è stato stilato prima che la municipalizzata di via Prenestina votasse il suo consuntivo 2016 (quello che ha fatto registrare perdite da 213 milioni). L'eventuale recupero di 500 milioni di crediti di natura tributaria potrebbe quindi essere utilizzato dall'amministrazione di Virginia Raggi per risanare questo complicato capitolo del bilancio comunale. Innanzitutto pagando i fornitori privati, che vantano crediti per 326 milioni nei confronti della municipalizzata, dando una boccata d'ossigeno a tante imprese romane che lavorano con l'Atac e, forse, evitando la necessità di procedere al concordato preventivo.

Ambiente
Per il rischio idrogeologico che investe la Capitale il Governo è pronto a stanziare 4-500 milioni di euro per mettere in sicurezza l’intero bacino del Tevere: fondi già disponibili, nel piano “Italiasicura”, ma che si scontrano contro la mancanza di progetti esecutivi già attuabili. Ma con altri 500 milioni, provenienti dal recupero dei crediti di natura tributaria, il Campidoglio potrebbe sistemare tutto il tratto interno del suo principale corso d’acqua (e dell’Aniene), nonché mettere in sicurezza colline e aree a maggior rischio idrogeologico. Nella Città eterna i principali problemi arrivano dalla strozzatura di Ponte Milvio, che mette a rischio di esondazione anche il quartiere Flaminio e le aree di Tor di Quinto, del Foro Italico e della Farnesina. Quindi le aree abitate a valle della metropoli: Acilia, Infernetto, Casal Palocco e Ostia Antica hanno già subito gravi danni anche recentemente, in occasione di ondate di maltempo.

Buche
Per cercare quantomeno di tamponare l’emergenza buche - con i suoi costi in termini di incidenti anche mortali, soprattutto per le due ruote - secondo le imprese dell’Acer sarebbero necessari 250 milioni annui, da qui al 2020, per ottenere «un minimo di vivibilità». I 500 milioni recuperati dai crediti di natura tributaria del Campidoglio servirebbero quindi a garantire due anni di rimessa a nuovo della rete stradale della Capitale, che conta complessivamente 800 chilometri di grande viabilità che dipende dal Comune e 4.700 chilometri di strade minori di competenza dei 15 Municipi. Ogni anno per la manutenzione stradale Palazzo Senatorio spende appena una cinquantina di milioni: nel 2015 la spesa per questo capitolo è stata di 50,6 milioni, nel 2016 di 49,9 milioni.

Scuole
Per spiegare cosa si potrebbe fare per le scuole romane, con i 500 milioni eventualmente recuperati dai crediti di natura tributaria, basta un dato: per il piano di verifica di vulnerabilità sismica del patrimonio di edilizia scolastica del Campidoglio, relativamente al triennio 2017-2019, «al fine di effettuare la mappatura degli edifici rispetto alla predisposizione a danneggiamenti e crolli in conseguenza di eventi sismici» sono statti stanziati “ben” due milioni. A cui si possono aggiungere gli 1,5 milioni di euro destinati, nel bilancio di previsione 2017, a interventi di piccola manutenzione ordinaria delle scuole. Con una cifra ben più alta si potrebbero quindi mettere in sicurezza, rimodernare e rifornire di moderne attrezzature praticamente tutti gli edifici della Capitale che ospitano asili nido, scuole dell’infanzia, elementari e medie.

L'addizionale Irpef
Ogni anno dall'aliquota addizionale Irpef pagata dai romani il 9 per mille, la più alta d'Italia - vengono stornati 200 milioni (pari al 4 per mille di Irpef) per la gestione straordinaria del debito storico del Campidoglio. Questi fondi servono (insieme ai 300 milioni di contributo annuo da parte dello Stato) a pagare la rata annuale necessaria per ripianare i debiti contratti prima del 2008, che da nove anni sono stati affidati alla bad company capitolina, attualmente affidata al commissario straordinario Silvia Scozzese. Con i 500 milioni di euro eventualmente recuperati dai crediti di natura tributaria, ancora non incassati dall'amministrazione capitolina, si potrebbe per esempio ridurre per due anni l'addizionale comunale pagata dai romani al 5 per mille, e contenere l'aliquota al 7 per mille per un ulteriore anno successivo. Sarebbe un segnale importante di riduzione della pressione fiscale.

Trasporti
L’ultima gara bandita dall’Atac, che aveva un importo a base d’asta fissato in 3 milioni e 600 mila euro, è stata finalizzata all’acquisto di 15 nuovi mezzi da 12 metri, con motorizzazione diesel di ultima generazione.
Con i 500 milioni eventualmente recuperati dai crediti di natura tributaria, insomma, il Campidoglio potrebbe rinnovare buona parte dell’ormai vetusto (l’età media è 12,6 anni) e inaffidabile parco mezzi a disposizione del trasporto pubblico locale: le 2.281 vetture del servizio di superficie che compongono complessivamente la flotta a disposizione dell’Atac - tra bus, tram e filobus - a cui si aggiungono 83 treni della metropolitana e 88 convogli delle ex ferrovie concesse. Quelli da sostituire sono circa 1.500: guasti, usurati, obsoleti. Ogni giorno quasi un bus su due resta nei depositi della municipalizzata.




 
© RIPRODUZIONE RISERVATA