Roma, strade, tagli sui lavori dodici milioni in meno per le buche e l'asfalto

Roma, strade, tagli sui lavori dodici milioni in meno per le buche e l'asfalto
di Fabio Rossi
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Lunedì 25 Luglio 2016, 07:55 - Ultimo aggiornamento: 26 Luglio, 08:35

Dodici milioni in meno a disposizione quest'anno, rispetto al 2015, con scenari foschi anche per il prossimo futuro. La battaglia contro le buche di Roma è sempre più impari. Anche perché, mentre si alzano a cadenza regolare appelli a uno sforzo straordinario per la manutenzione stradale secondo le imprese dell'Acer sarebbero necessari 250 milioni annui, da qui al 2020, per ottenere «un minimo di vivibilità» - nel mondo reale i fondi a disposizione diminuiscono invece di aumentare. A confermarlo sono le cifre contenute nel bilancio 2016 post assestamento, presentate dall'assessore Marcello Minenna nella manovra che in questi giorni sarà approvata dall'assemblea capitolina. Nel capitolo spese correnti per beni e servizi, alla voce della manutenzione stradale compare la cifra 53.067.479 euro, compreso il fondo pluriennale vincolato (che serve a coprire gli interventi esigibili negli anni successivi), contro i 65.816.623 del 2015. Insomma, una riduzione che sfiora il 20 per cento, alla faccia dell'intervento straordinario contro le buche. Anche escludendo il fondo pluriennale, il saldo è sempre negativo: 47,4 milioni nel 2016 contro i 50.4 dell'anno passato.
 

 

L'ALLARME
Il calo dei fondi per la manutenzione stradale non è ovviamente ascrivibile per il momento, se non in minima parte, all'amministrazione di Virginia Raggi, appena entrata in carica. E anche lo staff dell'ex commissario straordinario Francesco Paolo Tronca, che ha materialmente redatto il bilancio di previsione 2016, si è semplicemente attenuto ai tagli alla spesa previsti dal piano di rientro triennale del Campidoglio. Ma per cercare quantomeno di tamponare l'emergenza buche - con i suoi costi in termini di incidenti anche mortali, soprattutto per le due ruote - servirà necessariamente uno scatto in avanti. Il Titanic delle buche a Roma - che conta 800 chilometri di grande viabilità che dipende dal Comune e 4.700 chilometri di competenza dei 15 Municipi - si racconta infatti in due capitoli. Da una parte la corruzione, che porta a vincere sempre le stesse ditte, che nessuno controlla: anzi, si controllano da sole, decidono loro quali buche chiudere e se conviene ancora farlo. Dall'altra parte ci sono la mancata manutenzione straordinaria e i lavori eseguiti malissimo per decenni. Comune e Municipi negli anni hanno sempre scelto la tecnica suicida degli interventi in emergenza, delle proroghe degli appalti, delle buche rattoppate.

 
Nella lista degli errori ci sono anche i lavori maldestri, così palesi che il Campidoglio è dovuto correre ai ripari. Il «piano anti-buche» partito lo scorso anno, e costato sei milioni di euro, ha restituito alla città addirittura caditoie e tombini ricoperti dall'asfalto: impossibile far confluire l'acqua in caso di piogge. In campagna elettorale la Raggi aveva detto: «Riempiremo le buche facendo appalti regolari». In autunno, quando lo stato delle strade tende ulteriormente a peggiorare, sarà chiamata alla prova dei fatti.
 

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