Elezioni Roma, bufera sul M5S: già sospeso candidato negazionista

Antonio Caracciolo
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Martedì 16 Febbraio 2016, 20:37 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 15:57

La Rete dà, la Rete toglie. A meno di 24 ore dalla pubblicazione online dei 209 video di aspiranti candidati M5S a Roma, uno di loro, il professore Antonio Caracciolo, è stato sospeso dal Movimento per le sue posizioni negazioniste. «La posizione di Caracciolo era sfuggita, abbiamo fatto uno screening, ma non si riesce a vedere tutto», dice Roberta Lombardi, deputata romana M5S e tra i selezionatori dei curricula. «Ciò però - aggiunge - dimostra che pubblicare tutto online prima del voto funziona, perchè ciò che sfugge viene segnalato dalla rete». Al centro della polemica c'è il 65/enne docente di Filosofia del diritto alla Sapienza in procinto di andare in pensione, da alcuni anni attivista del M5s e fin dal 2009, prima di aderire al movimento di Grillo, un caso per le sue frasi negazioniste. Come quella sulle camere a gas «verità da verificare».

L'attacco sulla sua candidatura viene soprattutto dal Pd: «Complimenti al M5S: a Roma (Roma!) riescono a candidare il professore Antonio Caracciolo, che definì Priebke "una vittima di vendetta" -, twitta il deputato del Pd e storico Andrea Romano - Il negazionismo è la nuova frontiera grillina?». «Questa è la dimostrazione plastica che non si risolvono i problemi con l'esibizione del certificato penale - dice il candidato alle primarie del centrosinistra per il Campidoglio Roberto Giachetti -. Ci vuole la politica». Ancora più critico l'altro candidato Pd Roberto Morassut: «È improponibile per una città come Roma. Poi ognuno è libero di candidare chi vuole. Ma ci starebbe assai male per Roma, per la sua storia e per il fatto che ha vissuto tante tragedie a causa dell'occupazione nazifascista». Il Movimento 5 Stelle rivendica di aver agito subito per bloccare la candidatura del professore. «Nella dichiarazione di intenti - che io personalmente non avevo letto - dice Lombardi - Caracciolo invece di preoccuparsi per Roma raccontava la sua storia. Per noi la libertà d'espressione è fondamentale, ma prima viene la condanna assoluta di eventi come il Genocidio».

La deputata assieme agli altri parlamentari romani, tra cui Alessandro Di Battista e Paola Taverna, aveva preso l'incarico di scremare i curricula dei candidati da quasi 300 a 209 per la prima fase delle 'Comunariè. Di questi alla fine solo 10 concorreranno per il posto di candidato a sindaco di Roma. In realtà il caso Caracciolo era noto dal 2009, quando il professore - all'epoca non iscritto a M5S - mise in dubbio l'esistenza delle camere a gas e scatenò la reazione del rettore della Sapienza Luigi Frati, che lo invitò ad «andare a Dachau». Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini si disse «allibita». Il presidente della Comunità ebraica romana Riccardo Pacifici lo denunciò. Nel 2013 - con il prof ormai attivista M5S - arrivò la richiesta degli ebrei romani a Beppe Grillo di intervenire. Ora il vicepresidente della Comunità Ruben Della Rocca plaude alla decisione di sospendere Caracciolo. Che nel candidarsi aveva ribadito di essere contro la legge che punisce il negazionismo.

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