Debito, Raggi chiama Gentiloni: nuovo commissario entro l'anno

Debito, Raggi chiama Gentiloni: nuovo commissario entro l'anno
di Simone Canettieri
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Mercoledì 20 Dicembre 2017, 07:57

«Certo, siamo disponibili ad aprire un tavolo con il Mef e gli altri enti interessati nella gestione del debito di Roma». Il premier Paolo Gentiloni ha risposto in maniera più che collaborativa alla chiamata di Virginia Raggi. La sindaca ieri ha telefonato a Palazzo Chigi e ha rappresentato al presidente del Consiglio un problema da risolvere: il dopo-Scozzese.

IL RIFIUTO
Se si arriva al dunque, però, la posizione del Campidoglio è però lontana da quella del Governo, che non è intenzionato ad affidare al Comune (quindi al controllato) il ruolo di controllore. Raggi chiede di essere nominata commissario del debito pregresso della Capitale (13 miliardi di euro) perché, come sostiene l'assessore al Bilancio Gianni Lemmetti, «tale affidamento sarebbe finalizzato a giungere, entro il prossimo anno alla definitiva chiusura della gestione commissariale. Consentirebbe infatti una rapida ricognizione delle partite reciproche con la getione ordinaria del Bilancio, del debito complessivo e dei pagamenti dovuti a cittadini e imprese». Gentiloni ha ascoltato le richieste della pentastellata e si è detto disponibile ad aprire un tavolo. Sul sostituto di Silvia Scozzese, dimissionaria dopo la nomina alla Corte dei Conti, ha glissato. Il governo infatti tira dritto: entro la fine dell'anno nominerà un nuovo commissario. Già questa settimana dovrebbe spuntare la prima rosa di nomi per arrivare così alla nomina entro l'anno. Un atto a cui si può procedere anche a Camere sciolte.
Il M5S è pronto a sfruttare anche politicamente, a livello nazionale, questa partita. Fino a quando lo scontro non sarà frontale la strategia è quella della bassa intensità nel ripetere la richiesta. Ieri è ritornato all'assalto il capogruppo M5S Paolo Ferrara: «Questo faciliterebbe le procedure di liquidazione del debito storico, producendo enormi benefici per imprese e cittadini». Quando, invece, il Governo arriverà alla nomina del nuovo commissario, c'è da scommettere che la pattuglia M5S, a partire da quella in Parlamento, andrà all'assalto dell'esecutivo. Ma la gestione del debito di Roma, per via del complicato giro di mutui da saldare con le banche, non può comunque asspettare le prossime elezioni politiche. Anche l'assessore Lemmetti lo sa e ieri lo ha ribadito: «Il Comune, tra l'altro, sta già anticipando le rate in scadenza dei mutui di competenza del Commissario: da qui al 31 gennaio prossimo garantiremo il pagamento di oltre 272 milioni di euro». Un nuovo fronte è pronto ad aprirsi dunque. Visto che proprio a gennaio il Tesoro è intenzionato a convocare la sindaca per avere una relazione sul piano di rientro imposto dal Governo 3 anni fa. Un piano di razionalizzazione della spesa e di dismissione delle società partecipate che non è stato ancora portato a termine in pieno dal Campidoglio.
 

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