Roma, caso rifiuti: per Muraro si avvicina la richiesta di rinvio a giudizio

Roma, caso rifiuti: per Muraro si avvicina la richiesta di rinvio a giudizio
di Michela Allegri e Valentina Errante
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Mercoledì 12 Ottobre 2016, 08:09 - Ultimo aggiornamento: 13 Ottobre, 12:59

ROMA Potrebbe presentarsi e rispondere alle domande dei pm nei prossimi giorni, l'assessore Paola Muraro. La procura di Roma è decisa a chiudere le indagini sui reati ambientali contestati all'ex consulente Ama, ma prima di procedere con una richiesta di rinvio a giudizio, intende interrogarla. Per questo, a breve, alla Muraro sarà notificato un invito a comparire. Dopo i rilievi dell'avvocato Riccardo Olivo, invece, si prospetta una richiesta di archiviazione per il filone relativo all'abuso d'ufficio, l'altra contestazione mossa all'assessore nell'ambito della maxinchiesta sui rifiuti che coinvolge più di venti persone tra le quali figura anche l'imprenditore Manlio Cerroni, ras delle discariche. In Campidoglio, il Movimento 5 Stelle farà un referendum all'interno del gruppo consiliare in caso di rinvio a giudizio per decidere se chiedere le dimissioni di Paola Muraro.

I REATI AMBIENTALI
Il pm Alberto Galanti e i procuratori aggiunti Paolo Ielo e Michele Prestipino contestano alla Muraro, che da consulente Ama avrebbe avuto un ruolo di dirigente, le certificazioni relative al materiale degli impianti di Tmb (Trattamento meccanico biologico) di via Salaria e Rocca Cencia, che Muraro controllava per conto della municipalizzata. Secondo gli accertamenti, scarti non a norma sarebbero stati classificati come combustibile da destinare ai termovalorizzatori e smaltiti in diverse strutture. Il ruolo della Muraro nella municipalizzata riguardava proprio il monitoraggio del processo svolto e tutte le attività di accettazione del rifiuto, selezione, trattamento. L'assessore, consulente dal 2004 al 2016, era, tra l'altro, referente Ippc, il protocollo europeo per la riduzione dell'inquinamento ambientale. È sulle certificazioni che si concentrano le contestazioni dalle quali l'assessore dovrà difendersi nei prossimi giorni.

L'ABUSO D'UFFICIO
Va invece verso l'archiviazione l'accusa di abuso d'ufficio ipotizzato per Paola Muraro. Sono stati i nuovi legali dell'assessore a rilevare come l'Ama non abbia mai adottato il regolamento della Regione Lazio che limita negli enti pubblici l'affidamento di consulenze esterne senza una selezione. Le accuse più pesanti per Muraro erano nate dopo le denunce in procura dell'ex presidente Daniele Fortini. Sono quattordici gli esposti presentati ai pm.
Uno scontro che si è concluso a pochi giorni dalla nomina della Muraro ad assessore: l'ex consulente si era presentata con le telecamere nella sede Ama, puntando il dito sulla cattiva gestione. Le pressioni su Fortini per utilizzare, in piena emergenza, il tritovagliatore di Rocca Cencia del ras dei rifiuti Cerroni, impianto privo di autorizzazioni della Regione, avevano poi portato alle dimissioni del presidente e ad accuse pesantissime nei confronti dell'ex consulente anche davanti alla commissione Eciomafie. Le indagini si erano concentrate sugli incarichi affidati a Paola Muraro negli ultimi sette anni dagli ex vertici Giovanni Fiscon e Franco Panzironi, entrambi sotto processo per i presunti favori alla cupola di Massimo Carminati e accusati, in questa inchiesta, in qualità di pubblici ufficiali, per i vantaggi economici ottenuti dall'allora consulente, indagata per concorso in abuso d'ufficio. Ed è proprio nell'aula bunker di Rebibbia che, nelle prossime settimane, dovrebbe essere convocata l'assessore, in lista tra i testi della difesa di Fiscon. Ma intanto le accuse per abuso d'ufficio nella maxi inchiesta sui rifiuti sembrano destinate all'archivio.