Roma città sempre più vecchia, anziani, single e stranieri: ecco il popolo della Capitale

Roma città sempre più vecchia, anziani, single e stranieri: ecco il popolo della Capitale
4 Minuti di Lettura
Martedì 29 Novembre 2016, 15:59 - Ultimo aggiornamento: 30 Novembre, 14:32

Una «popolazione vecchia» a Roma con picchi nel municipio del centro storico dove a ogni 100 bambini tra 0 e 14 anni corrispondono circa 220 ultrasessantacinquenni. È quanto emerge dal primo rapporto statistico sull'area metropolitana di Roma presentato oggi in Campidoglio alla presenza della sindaca Virginia Raggi e del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio.
Il municipio VI si configura come unico municipio "giovane" in cui la popolazione tra 0 e 14 anni supera quella di oltre 65 anni. A fine 2015 le famiglie romane superano quota 1.350.000, in media sono formate da 2,1 componenti, il 43% è fatto da persone sole. Nel I municipio le famiglie monocomponente costituiscono il 62,5% delle residenti. Il quoziente generico di natalità è inferiore a quello di mortalità.

La popolazione straniera residente nel territorio della città metropolitana di Roma a fine 2015 risulta pari a 539.398 unità. Rispetto alla stessa data del 2004 si segna un incremento percentuale del 154%. La città metropolitana detiene il record del maggior numero a livello assoluto di cittadini stranieri all'interno del suo territorio, rispetto alle altre 9 città metropolitane. La popolazione straniera residente a Roma risulta pari a 364.632 unità, il 12,7% del totale della popolazione residente. L'incremento medio annuo degli stranieri residenti a Roma dal 2005 al 2015 è pari al +4,6%.


Il rapporto, di oltre mille pagine fra schede ed analisi, mette in luce le similarità, le differenze e le interconnessioni di tutti i 120 comuni dell'hinterland e dei 15 municipi della Capitale.  «Questo documento ha il merito di offrire una visione strategica che consente l'esercizio della democrazia. Ci restituisce una fotografia dell'area metropolitana, informazioni sulla Capitale e sull'area vasta: la sperequazione centro-periferia; la differenza tra quei luoghi sempre sotto i riflettori e quelli abbandonati. Sono cose che la politica deve curare», ha sottolineato il sindaco Raggi nella sua introduzione al rapporto.

Il municipio di Roma con il reddito più alto è il II, ovvero quello della zona universitaria-Parioli, mentre quello con reddito più basso è il VI, delle Torri. È quanto emerge dal primo rapporto statistico sulla città metropolitana presentato oggi. L'andamento del tasso di occupazione nell'area della città metropolitana di Roma nel periodo 2008-15 ha avuto un trend costantemente discendente, mostrando una relativa risalita solo negli ultimi due anni, per attestarsi tuttavia su un livello largamente inferiore ai valori precrisi: dal 49,2% del 2008 al 47,9% del 2015. Nel 2015 il numero di persone occupate a Roma è conteggiato in 1.770.510.

«I numeri e i dati contenuti in questo Rapporto potrebbero apparire freddi ma sono elementi che ci dicono molto e noi amministratori li dobbiamo utilizzare nel prendere decisioni utili. Questo Rapporto è anche uno strumento che serve a recuperare la fiducia dei cittadini, ha il merito di consentire l'esercizio della democrazia ed è una sorta di fotografia e punto di partenza per il nostro lavoro».
«Il territorio dell'area metropolitana di Roma è il doppio di quello di Madrid - continua la Raggi - ed è vasto dodici volte il territorio della città di Parigi. Dal Rapporto emerge anche che la popolazione più anziana risiede al centro storico di Roma. Sono tutti elementi che ci servono per amministrare e noi studieremo con attenzione questo Rapporto che offre uno strumento utile e importante per fare scelte oculate e precise».

E aggiunge il sindaco: «Ci sono pochissimi comuni rappresentati in questo nuovo ente (la città metropolitana, ndr) e la rappresentanza è mediata.
I politici eletti sono chiamati ad eleggersi» e ne deriva «una scarsa rappresentatività dei cittadini. Attualmente la maggioranza della città metropolitana non è la stessa del sindaco e questo meccanismo di elezione di secondo livello rende questo organismo ancora più disequilibrato. La situazione di bilancio è estremamente grave in quanto la città metropolitana deve restituire il 57% delle risorse allo Stato. Probabilmente dall'anno prossimo il bilancio sarà in rosso». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA