Roma, multe-beffa a Portonaccio,
il Comune cambia segnaletica
e rischia di perdere 23 milioni

Roma, multe-beffa a Portonaccio, il Comune cambia segnaletica e rischia di perdere 23 milioni
di Laura Bogliolo
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Venerdì 27 Ottobre 2017, 07:50 - Ultimo aggiornamento: 07:51
Il pasticciaccio di via di Portonaccio si compone di nuovi tasselli, anzi, sarebbe meglio parlare di «tegole», considerando i guai che stanno per travolgere il Campidoglio. Ieri è spuntato un altro cartello per segnalare la corsia preferenziale che ha fatto impazzire migliaia di automobilisti: 250mila multe solo nei primi due mesi di controlli, 23 milioni di incassi previsti, migliaia di ricorsi. Il nuovo segnale «a portale», ossia sorretto da un palo, va ad integrale quelli installati tardivamente ai lati della strada e non visibili. Il Comune, in pratica, ammette gli errori commessi in passato, si corregge e prova a correre ai ripari dopo che il Giudice di Pace ha accolto i primi due ricorsi condannandolo a pagare le spese legali.
LE SPESE LEGALI
La «tegola» che si intravvede sopra i cieli del Campidoglio riguarda il mancato incasso delle multe considerando i primi due ricorsi vinti. A tutto ciò si aggiunge la grana delle spese legali che il Comune è costretto a pagare: si parla di 160 euro a sanzione. Tradotto: 40 milioni di euro da sborsare ipotizzando che tutti i multati si presentino dal Giudice di Pace e vincano la causa. Ieri, però, è arrivata una tegola anche sui multati. «La Cancelleria del Giudice di Pace di Roma ha avuto disposizione di non ricevere più i ricorsi collettivi» fanno sapere Aeci, Codici e Lega Consumatori Lazio che hanno presentato 3.000 ricorsi collettivi.

IL PASTICCIO
«Il contributo unificato per presentare il ricorso è di 43 euro - spiegano le tre associazioni - con la formula collettiva il costo viene suddiviso tra i vari ricorrenti. Ora invece i cittadini saranno scoraggiati: chi pagherebbe 43 euro per una multa di 70 senza avere la sicurezza di vincere?». Aeci, Codici e Lega Consumatori Lazio parlano di «una decisione per mettere nell'impossibilità i romani di presentare ricorsi» e invocano «l'intervento del Ministero della Giustizia affinché invii gli ispettori presso la Cancelleria del Giudice di Pace di Roma». Gabriele Di Bella, vigile del gruppo Parioli, storico sindacalista Fiadel, tra i primi a denunciare l'irregolarità delle multe, destinatario anche di un provvedimento disciplinare, ieri diceva: «Il segnale installato ieri dimostra che avevo ragione. Via di Portonaccio è una strada a tre corsie, i cartelli messi sui due lati della strada non erano regolari. Ora si tratta di leggere la determina dirigenziale che ha disposto il nuovo segnale e capire se ha sanato tutti gli errori commessi in passato. Ho il dubbio che anche il nuovo cartello non sia regolare: è troppo piccolo, non annuncia la corsia preferenziale e dovrebbe esser e in fase di pre-esercizio, ossia non essere ancora operativo per fare le multe». Dalla riattivazione della nuova viabilità, migliaia di automobilisti hanno ricevuto sanzioni e presentato ricorsi. Il 20 ottobre il Giudice di Pace ha accolto due ricorsi per la «segnaletica orizzontale e verticale totalmente inadeguata». «Vista la valanga di ricorsi direi che per i 5 Stelle si mette male» aveva commentato Fabrizio Ghera, capogruppo di Fdi-An, firmatario della mozione per chiedere una moratoria.
 
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