Roma, irruzione di Casapound alla conferenza della Raggi: la sindaca lascia la sala

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Martedì 16 Maggio 2017, 16:48 - Ultimo aggiornamento: 17 Maggio, 18:29

Blitz di CasaPound nell'aula del Municipio XIII di via Aurelia dove stava per cominciare la conferenza stampa del sindaco di Roma, Virginia Raggi, sul progetto della funivia che dovrebbe collegare Casalotti a Battistini.

 



I militanti di estrema destra, facendosi largo con spintoni e urla, hanno costretto la sindaca a uscire dalla sala scortata dalla polizia. Dopo qualche momento di tensione con le forze dell'ordine, i dimostranti hanno lasciato l'aula e la sindaca è potuta rientrare per iniziare la conferenza stampa.

 
 


«Al tentativo del coordinatore romano di Casapound Davide Di Stefano di chiedere alla sindaca come mai ancora non ci fosse un assessore alla Casa nonostante l'emergenza abitativa che vive la Capitale - spiega in una nota Casapound - la Raggi, invece di rispondere, ha deciso di lasciare l'Aula. A quel punto è scattata la
contestazione dei militanti di Cpi presenti, circa una cinquantina, che hanno scandito "Vergogna e "Dimissioni",
riuscendo anche a srotolare uno striscione tricolore con su scritto "Alcuni italiani non si arrendono"».

«Inaccettabile quando il confronto politico diventa violenza e attacco squadrista. Al fianco di Virginia Raggi senza paura. Forza Virginia». Così su Twitter il presidente dell'Assemblea Capitolina Marcello De Vito. 

«Quanto successo a Virginia Raggi è inaccettabile, ma anche segno che qualcuno è infastidito dal nostro lavoro. Non molliamo. #ForzaVirginia». Così Alessandro Di Battista esprime la sua solidarietà al sindaco di Roma su Twitter. 

«Solidarietà a Virginia Raggi aggredita oggi una conferenza stampa da esponenti di Casapound». Così in un tweet il deputato Dem Emanuele Fiano, capogruppo Pd in commissione Affari costituzionali.

«Roma è sommersa dai rifiuti e dal degrado, vive una drammatica emergenza abitativa, è letteralmente invasa da
immigrati e ostaggio dei campi rom ma la Raggi si rifiuta di parlare con le migliaia di famiglie sfrattate dal Comune, come quelle cacciate da via del Colosseo, definisce l'immigrazione una risorsa per Roma, mette la Funivia Casalotti-Battistini in cima alle priorità della sua amministrazione - ha sottolineato ancora Di Stefano - Il sindaco deve dare delle risposte, non accettiamo che venga a fare passerelle mentre la città è in agonia. Per chiederle conto di tutto questo oggi siamo andati in Municipio: ma lei, ancora una volta, è scappata, dando l'ennesima dimostrazione, se mai ce ne fosse bisogno, che il M5s ha tradito i suoi elettori, i romani e gli italiani».

«La nostra è stata una contestazione forte, ma un sindaco che calpesta i diritti dei cittadini va necessariamente contestato - ha aggiunto Simone Montagna, coordinatore di CasaPound in XIII Municipio - I cittadini sono arrabbiati e noi non accettiamo che l'agenda comune punti su tematiche non prioritarie. Dobbiamo dare casa agli italiani, sgomberare i campi rom, chiudere i centri di accoglienza, queste sono le emergenze per i romani e per i cittadini di questo Municipio».
 

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