Roma, giunta ferma, staff in aumento, una delibera su 3 per le nomine

Roma, giunta ferma, staff in aumento, una delibera su 3 per le nomine
di Simone Canettieri Giuseppe e Gioffreda
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Venerdì 27 Ottobre 2017, 07:55
Poche certezze ma dure come i numeri: dopo 16 mesi di governo gran parte dell'attività della giunta Raggi - delibere alla mano - è fatta di nomine. Staff degli assessori, collaboratori della sindaca. Il trend non si ferma. Anzi, se si confrontano i dati legati ai primi dodici mesi di governo grillino c'è un'espansione dell'attività. Ma solo di questa: ecco perché il consiglio comunale continua a rimanere con le mani in mano, anche questa settimana è passata in cavalleria. Il presidente Marcello De Vito non ha potuto convocare l'Aula perché fondamentalmente mancavano cose dell'esecutivo da approvare. Dalla giunta arriva poco e niente. Oggi, forse, la svolta: in mattinata è convocata la conferenza dei capigruppo che dovrebbe stabilire l'agenda dei prossimi lavori dell'Aula Giulia Cesare. Non è difficile immaginare che con le elezioni di Ostia alle porte, ci siano ulteriori slittamenti. Dunque per il momento le buone notizie sono tutte per chi entra nella grande famiglia del Campidoglio.

I NUMERI
L'analisi è aggiornata allo scorso 20 ottobre: su 373 delibere approvate dall'esecutivo pentastellato 114 provengono dal dipartimento Risorse umane. E sono il 31% di tutta la torta. Dopo un anno era il 29%. Dei vari e vasti settori dell'amministrazione capitolino nessuno di questi è in doppia cifra, se si prendono in considerazione i provvedimenti. Un esempio: dopo il settore delle Risorse Umane (cioè quello delle nomine), ci sono la Ragioneria generale (9,2%) e il dipartimento Partecipate (9,2%). Seguono cultura, mobilità, ambiente e urbanistica. Tutti gangli vitali del Comune, e della vita della Capitale, che dopo 16 mesi non brillano di attivismo. Ciascuna voce incide infatti solo per circa 5%. Per scuola e sociale sono state licenziate in totale 10 delibere, per sicurezza e protezione civile 9. Il grosso sono le poltrone, dunque. Per l'esattezza gli atti su nomine sono arrivate a quota 98 (assunzione esterne , comandi, staff sindaca e assessori) per un totale dell'85,96% dei provvedimenti che riguardano le risorse umane: dopo dodici mesi si era arrivati al tetto dell'84%.

IL TREND
I rimanenti 14 sono relativi invece a provvedimenti del resto del personale capitolino: dal salario accessorio al codice di comportamento.
Anche le ordinanze della sindaca vanno in questo verso. Addirittura in 16 mesi di governo sono state 317 di cui 196 dedicate sempre a nomine e revoche, conferimenti e spostamenti di dirigenti. Al secondo posto dei provvedimenti urgenti presi dalla pentastellata ci sono l'inquinamento e la circolazione. Ovvero le domeniche ecologiche e le aperture della Ztl. Ma sono state finora solo 57: il 17,9% di tutto il pacchetto.

IL CONFRONTO
Virginia Raggi e i 5 Stelle ripetono come un mantra che rispetto al passato le cose sono cambiate: parlano dei 153 collaboratori assunti dall'ex sindaco Ignazio Marino e ricordano che « nell'ultimo anno e mezzo di mandato Gianni Alemanno ne aveva 158». «Noi, invece, 54», argomentano. E per ultima il sindaco ha ricordato che «quanto alle spese si passa dai circa 12 milioni di euro del 2012 ai 7 milioni del 2013. Noi 3,8 milioni, un terzo di quanto spendeva Alemanno e la metà rispetto a Marino».
Le cifre dei primi 16 mesi di mandato dicono che la giunta Marino produsse 470 delibere delle quali 102 (circa il 22%) riguardanti le risorse umane: più nel dettaglio gli atti relativi a nomine negli staff furono 88 (ossia il 19% del mare magnum di atti prodotti). L'amministrazione Alemanno fu molto più prolifica di quanto poi si siano rivelate le due successive. La giunta di centrodestra (sempre nei primi 16 mesi di attività), licenziò 637 delibere (pressappoco il doppio di quelle della Raggi) e di queste 154 (leggi il 24%) riguardavano gli staff.
 
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