Roma, presentate le liste: la carica dei 15 aspiranti sindaco

Roma, presentate le liste: la carica dei 15 aspiranti sindaco
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Sabato 7 Maggio 2016, 20:11 - Ultimo aggiornamento: 8 Maggio, 16:31

Scaduto il termine ultimo per la presentazione delle liste per le elezioni comunali del 5 giugno, a Roma si apre ufficialmente la corsa alla conquista del Campidoglio. Dai più noti ai meno conosciuti, ecco chi sono i 15 aspiranti sindaco della Capitale.

Cinque i 'big' in corsa per guidare il Campidoglio. Per il M5S c'è Virginia Raggi, nata il 18 luglio 1978, cresciuta nel quartiere San Giovanni, diploma scientifico all'Isacco Newton, laurea in giurisprudenza all'università Roma Tre. Attiva nei Gas (Gruppi di acquisto solidale), nel 2011 è entrata nel Movimento 5 Stelle ed è stata eletta in Consiglio Comunale nel 2013 con 1.525 preferenze. Dopo la vittoria alle Comunarie, ci sono state polemiche per il praticantato svolto allo studio legale di Pieremilio Sammarco, che con il fratello Alessandro ha sostenuto la difesa di Cesare Previti. Una vicinanza che la Raggi aveva omesso dal suo curriculum, provocando così gli attacchi dei suoi avversari.

Per l'area di centrodestra c'è Giorgia Meloni, di Fratelli d'Italia. Nata a Roma il 15 gennaio 1977, è cresciuta nel quartiere popolare della Garbatella. Ha un diploma di liceo linguistico e dal 2006 è anche giornalista professionista. Il suo impegno politico inizia nel 1992 a 15 anni, quando entra nel Fronte della Gioventù. Dopo la gavetta in Azione Giovani, di cui nel 2004 diventa presidente, si arriva al 2006, quando a 29 anni viene eletta alla Camera nella lista di Alleanza Nazionale, divenendo la più giovane donna parlamentare della XV Legislatura.

A raccogliere i voti di centrodestra c'è poi Alfio Marchini. Nato a Roma il 1° aprile 1965 da una famiglia di costruttori vicina al Partito Comunista Italiano, frequenta l'Istituto Massimiliano Massimo e il Collegio San Giuseppe - Istituto De Merode, dove consegue il diploma di maturità scientifica. Separato da due donne e padre di cinque figli, è nipote del partigiano gappista Alfio Marchini, che guidò la Resistenza romana contro il nazi-fascismo e si guadagnò l'Ordine militare d'Italia dopo aver liberato Sandro Pertini da Regina Coeli. Marchini ha preso le redini della società di famiglia nel 1989 e si è laureato in ingegneria civile a 23 anni alla Sapienza. In passato il suo nome è stato legato anche alla Rai. Nel giugno del 1994 venne nominato infatti dai Presidenti di Camera e Senato membro del Cda di Viale Mazzini e dal luglio dello stesso anno è stato presidente del Consiglio di Amministrazione di Sipra, la concessionaria di pubblicità della Rai. Un incarico che durerà pochi mesi, fino a dicembre, quando si dimette in disaccordo con le nomine dell'allora governo Berlusconi. Nella vita di Marchini c'è anche un passato di sport: il candidato sindaco ha giocato per anni a livello agonistico a polo ed è stato convocato nella nazionale italiana, di cui è stato anche capitano. 

Per il Pd è in corsa Roberto Giachetti, con un passato nel Partito radicale, di cui ha ancora la tessera. Nato a Roma il 24 aprile 1961, ha un diploma di liceo scientifico. Giachetti inizia a fare politica nei movimenti studenteschi e poi a 18 anni con i Radicali. È stato prima consigliere circoscrizionale per i Verdi e dal 1993 al 2001 è prima capo della Segreteria e poi Capo di Gabinetto dell'allora sindaco di Roma Francesco Rutelli.

A chiedere i voti del popolo della sinistra è sceso in campo Stefano Fassina, per Sinistra Italiana (la lista è tuttavia stata esclusa dalla commissione elettorale. Fassina ha annunciato ricorso). Nato a Roma il 17 aprile 1966, Fassina è un economista, deputato ed ex viceministro dell'Economia nel governo Letta. Dal 1990 al 1992 è stato segretario nazionale degli studenti universitari di Sinistra giovanile. Laureato alla Università Luigi Bocconi di Milano, con l'avvento di Prodi e de l'Ulivo al governo nel 1996 diventa consigliere economico del Ministero delle Finanze, passando nel 1999 al dipartimento Affari economici della presidenza del Consiglio. In contrasto con la linea di Matteo Renzi, nel 2014 si dimette da viceministro dell'economia. Celebre la battuta di Renzi che ai giornalisti che gli chiedevano un commento, rispose: «Fassina chi?».

Si candidano poi altri dieci aspianti sindaci. C'è Dario Di Francesco, che si propone alla guida del Campidoglio come «il nuovo Spartaco» per guidare «la rivolta degli schiavi». Di Francesco è romano doc, 56 anni, imprenditore nel settore del turismo e nel suo programma c'è anche l'idea di un servizio di controllo del territorio affidato a cittadini dotati di macchine fotografiche e telecamere pronti a segnalare gli illeciti. Per presentare per primo la sua candidatura è stato tre giorni davanti all'Ufficio elettorale di via Petroselli a Roma, dandosi il cambio con due candidati della sua lista. A sostenerlo è una coalizione di cinque liste: Viva l'Italia, Lega Centro, Per Roma, Grillo parlante, Unione pensionati.

Tra i primi a presentare candidatura e liste anche Mario Adinolfi, del Popolo della Famiglia. Il movimento di Adinolfi, ex deputato democratico, giornalista, blogger e direttore de La Croce, è nato sull'onda dei 'Family Day' e contro il ddl Cirinnà. Capolista è una ragazza 18enne, Beatrice, volontaria Unitalsi, mentre alla presidenza del primo municipio il candidato è il presidente di Militia Christi. «La priorità per Roma è la natalità - ha detto Adinolfi - si deve tornare a fare figli». 

A correre per la poltrona di sindaco c'è anche Michel Emi Maritato, presidente e fondatore dell'associazione Assotutela. Nella sua lista di candidati consiglieri capitolini alle elezioni comunali del 5 giugno figurano Anonimo Italiano, un cantautore che fa le cover di Claudio Baglioni, una donna affetta da gigantismo e un
fisioterapista cieco.

È poi la volta di Casapound, con Simone Di Stefano, che inizialmente aveva raccolto anche il sostegno di Matteo Salvini ma poi le strade si sono divise. La biografia di Di Stefano l'ha pubblicata lui stesso sulla sua pagina Facebook: «39 anni, nato e cresciuto alla Garbatella. Militante politico dall'età di 16 anni nel Movimento Sociale Italiano, lo abbandona nel 1994 dopo la svolta di Fiuggi. È uno dei fondatori di CasaPound, di cui è vicepresidente e responsabile della propaganda e comunicazione». Capolista al Comune è Davide Di Stefano. Al secondo posto - spiega Mauro Antonini candidato alla presidenza del IV Municipio - Carlotta Chiaraluce, militante di Ostia.
La lista dei candidati ha circa il 50% di quota rosa.

C'è poi Fabrizio Verduchi, 39 anni, candidato sindaco per Italia Cristiana, di cui è presidente. Verduchi mette al primo punto del suo programma «la famiglia naturale, i pensionati e i disabili». 

Corre per la carica di sindaco anche Carlo Priolo, avvocato, commercialista e giornalista professionista, che guida la sua lista civica. Ha fondato la rivista «Punto Azzurro» e attualmente è Presidente delle associazioni «Cultura e Professionalità», «Europa Insieme», «Centro Ricerche Marketing». 

Dopo aver provato a entrare in Parlamento con la Lista Consumatorì nel 2006, Carlo Rienzi, presidente del Codacons, si candida ora alla guida della Capitale. Nato a Salerno l'8 ottobre 1946, si è laureato nel 1968 in giurisprudenza alla Sapienza di Roma. Nel 1986 fonda il Codacons, coordinamento di associazioni di consumatori e nel 2004, ispirandosi allo statunitense Ralph Nader.

L'estrema destra può contare invece su Alfredo Iorio, candidato sindaco di Forza Nuova. Iorio è leader del Trifoglio e responsabile della storica sezione missina di via Ottaviano.

Per l'estrema sinistra c'è il giovanissimo Alessandro Mustillo, candidato sindaco per il Partito Comunista. Ventisei anni, origini molisane, Mustillo nel 2012 è cofondatore del Fronte della Gioventù Comunista. Per lui la politica inizia al liceo Giulio Cesare di Roma, dove viene eletto rappresentante di istituto e presidente della Consulta del Movimento studentesco. Fa la gavetta organizzando proteste contro la guerra in Iraq e la riforma Moratti.

Ultimo fra gli aspiranti sindaco di Roma è Enrico Fiorentini, sostenuto dal Movimento politico Libertas.

C'era anche una sedicesima candidata, Carla Corsetti, di Democrazia Atea, che però si è presentata con la documentazione volutamente incompleta, per protesta «contro un sistema obsoleto». La candidatura sarà quindi depennata e gli elettori troveranno sulla scheda 15 candidati sindaco.




 

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