Caos Forza Italia, per Roma ora c'è la tentazione Meloni

Caos Forza Italia, per Roma ora c'è la tentazione Meloni
di Mario Ajello
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Lunedì 21 Marzo 2016, 08:21 - Ultimo aggiornamento: 22 Marzo, 23:52

ROMA Il nocciolo della questione romana, di quel caos nel centrodestra che non accenna a placarsi, è che Silvio Berlusconi è un leader e i «leader - così si ragiona in certe parti di Forza Italia - non vogliono perdere». Dunque? L'ex Cavaliere cederà alle insistenze di Giorgia Meloni che non fa che dirgli: «Silvio ci ripensi e mi sostenga»? E Matteo Salvino le fa eco: «Meloni è l'unica che può vincere e spero ancora nell'unità del centrodestra perchè così si vince». Berlusconi a Roma non si smuove da Bertolaso: «I romani sono stufi dei politici tradizionali». E la stoccata è per Meloni. Ma Berlusconi è Berlusconi. E non resta insensibile ai complimenti che gli arrivano da quei forzisti che vedono tutte le difficoltà di Bertolaso e ragionano così: «Berlusconi e Meloni in tandem in campagna elettorale a Roma, specialmente nelle periferie, farebbero faville. Giorgia, sponsorizzata, accompagnata, sostenuta da Silvio, vincerebbe di sicuro». Forza Italia, ufficialmente compatta su Bertolaso, in realtà è divisa in tre. I nostalgici di Marchini, i sostenitori di Bertolaso e quelli che riservatamente ma in maniera sempre più convinta ragionano così: «Anzichè rischiare una conta devastante, con la Meloni che straccerebbe Bertolaso con tutte le conseguenze nazionali e di leadership del centrodestra che la cosa comporterebbe, Berlusconi ha tutte le possibilità di rovesciare il tavolo e di cambiare schema e andare su Giorgia. A lui è permesso tutto e ha sempre inventato sorprese
 positive».

LO SHOW
Anche la conferenza stampa di oggi, che segnerà l'inizio ufficiale della campagna elettorale di Meloni e Salvini a Roma, da alcuni forzisti viene considerata un'apertura e non una sfida. Come dire: noi su Roma ce la mettiamo tutta, ma abbiamo bisogno di Silvio per portare a casa la partita. E' del resto quello che sia Meloni sia Salvini vanno ripetendo alla vigilia dell'esibizione odierna. Nella quale non sono previsti - così come è accaduto anche ieri nell'intervista della Meloni nella trasmissione di Lucia Annunziata - attacchi da parte della leader di Fratelli d'Italia al patriarca forzista. La strategia dei due lepenisti è quella di mordersi la lingua su Silvio e di sperare in un suo ripensamento. Che ci sarà? No e poi no, ribadisce Berlusconi. Che però aspetta i sondaggi. Se non fossero positivi su Bertolaso, poterebbe modificare la sua strategia. La sensazione insomma è che il caos di Roma possa riservare infinite sorprese e capriole. Perchè in certi ambienti del centrodestra circolano ragionamenti di questo tipo, che potrebbero fare breccia alle orecchie dell'ex Cavaliere, il leader a cui piace vincere sempre: «Raggi, Giachetti e Meloni alla fine della gara staranno, chi più chi meno, tutti intorno al 25 per cento. E bisognerà vedere chi, per poco, resterà fuori dal ballottaggio. Ma una Meloni con il doping Silvio quel 25 per cento lo supera di gran carriera». Fino a piazzarsi sul Campidoglio, grazie anche a Berlusconi che sarebbe a quel punto il trionfatore del match e se Roma si aggiunge a Milano, ammesso che Milano scelga Parisi, Silvio farebbe bingo e il suo crepuscolo di cui tutti parlano si trasformerebbe nel suo contrario? Si tratta di ragionamenti che, naturalmente, valgono quel che valgono. Visto che la gara è ancora assai lunga; visto che non tengono conto del quarto incomodo - Alfio Marchini - che magari potrebbe essere la vera sorpresa di questa competizione; e visto che Meloni candidata sindaco con placet di Berlusconi comunque trascinerebbe voti sulla lista di Fratelli d'Italia e non su quella di Forza Italia. Vincendo la vera partita in corso: che è quella a chi, tra i partiti di centrodestra, ha più consensi adesso per pesare di più nel listone dell'Italicum alle elezioni politiche.

LISTE
Ma quel che conta è che Forza Italia non solo si sente un po' così, in questo caos, ma ha anche il problema del reperimento dei candidati da mettere nella lista azzurra. Berlusconi vorrebbe una donna capolista, ma chi? La Mussolini andrebbe bene, ma in un fuorionda ha demolito, in maniera assai colorita, Bertolaso. E poi, mentre tutti dopo Mafia Capitale hanno gli occhi addosso alla qualità dei nomi nelle liste, non solo in quella forzista anche in tutte le altre a cominciare dal Pd, non si sta rivelando facile trovare le persone giuste e il più possibile esterne alla politica classica, perchè così vuole Silvio. Servono 49 nomi per la lista Forza Italia, 48 per la Lista Bertolaso. Più 24 nomi per ogni lista per i municipi, e insomma una enorme quantità di candidabili non facile da mettere insieme. Problema che, appunto, vale per tutti. Ma che un partito destrutturato come Forza Italia - che non arriva al 10 per cento al momento - non può che lamentare assai. Di fatto non è ancora in agenda una grande esibizione di Berlusconi in piazza a Roma, anche perchè non si sa di preciso in che giorno si terranno le elezioni, mentre oggi il tandem Meloni-Salvini si mette in scena nella conferenza stampa e, prima, Giorgia sarà ospite anche a Mattino Cinque. Il che, da parte berlusconiana, non è certo un segno di guerra.
 
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