Roma senza regole, bus turistici e decoro: ecco le delibere ferme

Roma senza regole, bus turistici e decoro: ecco le delibere ferme
di Camilla Mozzetti
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Martedì 16 Gennaio 2018, 08:07
L'assedio dei pullman turistici in Centro? Durerà ancora un po'. I minimarket che dilagano nei rioni di maggior pregio? Continueranno a lavorare senza porsi il problema della qualità e senza ridurre la vendita di superalcolici. Che dire poi dei parcheggiatori abusivi di fronte agli ospedali che sottraggono indebitamente denaro ai romani? Per ora nessuno li allontanerà, mandandoli via. Così come nessuno controllerà con solerzia le fontane di Roma o i monumenti e il rispetto del loro decoro, evitando ai centurioni di importunare i turisti per intascarsi tra i 5 e i 10 euro in nome di una foto davanti al Pantheon. Ci sono tre grandi provvedimenti annunciati (ormai mesi fa) dall'amministrazione di Virginia Raggi che sono tuttavia lì fermi, incastrati tra gli uffici del gabinetto del sindaco, del segretariato generale o dei dipartimenti Mobilità e Commercio, senza che approdino nelle commissioni o poi in aula e di cui al netto delle approvazioni in giunta non è stato ancora realizzato nulla. Di che parliamo? Della delibera sul riordino dei bus turistici, di quella sulla riduzione o comunque sulla regolamentazione dei minimarket nel centro storico e del Nuovo regolamento di polizia urbana, con la stretta sul decoro. Tutti provvedimenti annunciati dall'amministrazione cinquestelle e dagli assessori competenti Linda Meleo alla Mobilità, Adriano Meloni al Commercio ma ancora inapplicati.

LE MODIFICHE
Nel dettaglio, o manca ancora il parere del segretariato generale e quello dei singoli consigli municipali (è il caso del Nuovo regolamento di polizia urbana) o non è stata ancora calendarizzata la discussione in Assemblea capitolina per arrivare all'approvazione definitiva. Partiamo dai bus turistici che è poi l'ultimo provvedimento redatto dalla giunta cinquestelle. Ebbene, del nuovo regolamento che avrebbe dovuto chiudere al transito dei pullman tutto il centro storico in corrispondenza dell'omonima Ztl (da via Veneto al traforo di via Milano per intenderci), comportando una rimodulazione (al rialzo) dei permessi, se ne parla da ben prima dell'estate scorsa. La giunta Raggi approvò il testo il 30 novembre scorso ma non è stato ancora portato in aula per la discussione finale. Lo stesso accade per la delibera sul riordino delle attività commerciali del centro di Roma, che la giunta Raggi ha approvato addirittura lo scorso 4 agosto. Il testo, dopo cinque mesi, non ha ancora varcato l'ingresso della sala Giulio Cesare. E pensare che le modifiche elaborate dal dipartimento Attività produttive non sono affatto marginali: si va dal divieto di nuove aperture per i minimarket nei prossimi 3 anni in tutta l'area Unesco, con seguente protocollo di qualità da far rispettare alle attività oggi aperte, allo stop ai sexy-shop e alle sale di videogiochi fino alle lavanderie (con capacità di oltre 100 kg).

Infine, il Nuovo regolamento di polizia urbana, ad oggi avvolto da una coltre di nebbia. Il provvedimento prevede molte iniziative pensate per migliorare la qualità e anche la sicurezza di Roma. Dall'allontanamento di chi impedisce la fruizione di determinati luoghi (ospedali, monumenti, siti Unesco), in osservanza al decreto Minniti, alla tutela delle fontane di pregio in vista della primavera. Con il nuovo regolamento, infatti, si supererebbe la logica emergenziale delle ordinanze per arrivare ad una tutela stabile dei siti storici e culturali, liberandoli dai turisti molesti o ancor di più dai centurioni che continuano a procacciare affari ai piedi o nelle vicinanze di monumenti invidiati da tutto il mondo. Ma bisognerà attendere.
 
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