Roma, buche e rifiuti le prime emergenze: domani si dimette l'ad dell'Ama

Roma, buche e rifiuti le prime emergenze: domani si dimette l'ad dell'Ama
di Fabio Rossi
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Martedì 21 Giugno 2016, 09:02
La prima grana da affrontare per Virginia Raggi è quella dell'Ama, che già da mesi è senza direttore generale, ma che da domani si troverà con un presidente, l'unico che può firmare i documenti, dimissionario. Si riunirà il consiglio di amministrazione e Daniele Fortini, come vuole il galateo istituzionale visto che fu nominato da Ignazio Marino, rimetterà il suo mandato, restando comunque in carica fino alle decisioni della nuova amministrazione. Per il sindaco a Cinque stelle e per il suo assessore alla sostenibilità ambientale, Paola Muraro - consulente di Ama e, scherzi del destino, legata a un rapporto di solida stima reciproca con Fortini - sarà necessario fare presto per dare una nuova guida all'azienda da cui dipendono raccolta dei rifiuti e pulizie delle strada, vale a dire due dei punti critici di Roma. L'11 e 12 luglio, peraltro, sono in programma due giornate di sciopero nazionale del settore, con prevedibili disagi per la Capitale.
 
GLI INTERVENTI
Nomine a parte, la nouvelle vague dei pentastellati in Campidoglio avrà subito i primi banchi di prova, molto concreti, che si chiamano buche, aziende municipalizzate e, appunto, rifiuti. Il test più probante, nelle prime settimane di lavoro del neo sindaco, sarà proprio fare scelte rapide ed efficaci per evitare l'emergenza rifiuti e dare un segno di svolta nella pulizia della città. Bisognerà innanzitutto decidere sulla discarica di servizio, da utilizzare come soluzione temporanea, per evitare rischi. Ma anche prendere una direzione definitiva sulla privatizzazione di alcuni servizi legati al decoro e alla pulizia cittadina: Ignazio Marino, nelle sue ultime settimane a Palazzo Senatorio, con una delibera, aveva indirizzato verso i privati lo spazzamento in almeno un paio di municipi romani (che avrebbero dovuto essere il I e il II). Il commissario straordinario ha congelato il provvedimento, lasciando la scelta alla nuova amministrazione.

LE STRADE
Altra operazione ad alto impatto, per la quale i romani attendono finalmente riposte, è la lotta alle buche. Il primo problema sono i fondi: attualmente per la manutenzione stradale nella Capitale si spendono 20-30 milioni annui, contro i 150 necessari per vincere questa annosa sfida. La Raggi vuole trovare i soldi «attingendo dal miliardo di sprechi che abbiamo individuato». Ma i tempi, anche se l'operazione avesse successo, sarebbero molto lunghi. Per il momento, il neo sindaco vuole rivoluzionare il sistema degli appalti, ampliando il numero delle ditte al lavoro e coinvolgendo maggiormente le piccole e medie imprese. Il problema, però, resta quello di ottenere risultati tangibili in tempi ragionevoli.

LE AZIENDE
Sarà urgente anche aprire il dossier delle municipalizzate. Il 31 luglio scade il contratto di servizio del Campidoglio con Roma Multiservizi: la vicenda riguarda 3.800 dipendenti che rischiano il posto di lavoro, ma si va a scontrare con le esigenze di bilancio e con il piano di rientro, che prevede la dismissione delle società partecipate di secondo livello. Entro novembre dovrà poi essere approvato il bilancio di assestamento. Ma il tema finanziario è strettamente collegato con quello del debito da ridiscutere: la Raggi ha indicato come sua prima delibera l'avvio di un audit sul buco del passato, anche per cercare di ridurre l'addizionale comunale Irpef, la più alta in Italia.

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