«Roma la conosco, ci mancherebbe altro».
Ma è consapevole anche delle difficoltà dell'Ama, l'azienda dei rifiuti, e dei problemi che ha la Capitale su questo fronte?
«Certo, conosco anche questa situazione. L'ho studiata per tempo, ho fatto il possibile».
C'è un altro tema che emerge dopo che è stata ufficializzata la sua nomina. Si dice che lei sia legato alla Casaleggio e Associati o, quanto meno, che la sua scelta come direttore generale dell'Ama sia stata benedetta dalla Casaleggio e Associati.
«Guardi, su questo io non posso rispondere. Non mi sembra neppure il caso di farlo».
Ma questo tema va oltre alla sua nomina. Visto che i giornali parlano di questo rapporto forse sarebbe giusto fare chiarezza.
«Mi scusi, ma mi lasci mantenere un po' di prudenza in questa fase».
Il Campidoglio di fatto già l'altro giorno ha ufficializzato la sua scelta. Con che spirito viene a Roma?
«Guardi, forse sarebbe il caso di parlare del mio ruolo e del mio arrivo a Roma la settimana prossima, aspettiamo che tutti i passaggi per la nomina siano esauriti, mi sembrerebbe non corretto parlare prima».
Ma lei quando sarà a tutti gli effetti il nuovo direttore generale dell'Ama?
«Domani (oggi ndr.), quando ci sarà la nomina ufficiale da parte dell'azienda. La giunta di fatto dà mandato all'Ama di nominarmi. Per questo, mi sembrerebbe fuori luogo parlare ora su ciò che mi aspetta a Roma. Sarebbe improprio che parlassi di questo argomento fino a quando l'intero iter non si sarà concluso».
Però, anche se la sua esperienza lavorativa si è sviluppata a Voghera, in Lombardia, Roma e i problemi di Ama li conosce, no?
«Sì, conosco la Capitale e ho studiato la situazione».
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