Roma, Berlusconi: «Su Bertolaso ho sentito Salvini: è tutto a posto», ma il leader leghista smentisce

Roma, Berlusconi: «Su Bertolaso ho sentito Salvini: è tutto a posto», ma il leader leghista smentisce
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Venerdì 4 Marzo 2016, 20:33 - Ultimo aggiornamento: 22:29
«Guido Bertolaso sarà il sindaco di Roma». Silvio Berlusconi, dopo giorni di caos, dà una virata alla partita delle amministrative del centrodestra. Lo fa ribadendo, dal palco della convention del Ppe organizzata da Antonio Tajani, la sua ferma volontà di candidare l'ex numero uno della Protezione Civile. E Salvini? «L'ho sentito questa mattina, tutto a posto», spiega il leader di FI al quale risponde, nel giro di una manciata di minuti, proprio il segretario della Lega.

Salvini ribadisce che, al momento, Bertolaso non è il candidato del Carroccio: il leader della Lega punta tutto sul parere che i romani daranno ai gazebo del 19 e 20 marzo, annunciati dallo stesso Berlusconi, assicurando che si uniformerà alla scelta dei cittadini. Ma sia chiaro - puntualizza il Cavaliere - che ai gazebo «ci sarà solo il nome di Bertolaso e sarà un passaggio popolare, un momento in cui spiegheremo quale sarà il programma. Non ci saranno altri nomi: Bertolaso sarà sceltissimo dai romani. Di questo - ha ripetuto - ho parlato in maniera molto chiara con Salvini».

La partita, insomma, sembra arrivare ad una svolta ma non può definirsi ancora del tutto chiusa. La nota con cui Matteo Salvini dice chiaramente che Bertolaso non è il «suo» candidato, se da un lato esclude che il leader leghista abbia già detto sì, dall'altro, come osservano fonti parlamentari, non mostra alcuno scontro frontale con Berlusconi. Infatti, nella nota, Salvini si rimette alla volontà dei romani. «Non avremo alcun candidato fino a quando non si esprimeranno i romani ai gazebo del 19 e del 20 marzo, se sceglieranno Bertolaso bene, se no seguiremo altre vie», spiega non citando più le primarie. Primarie che non ci saranno («non ci ho mai creduto», taglia corto l'ex premier). Le consultazioni ai gazebo, nelle intenzioni dell'ex Cavaliere, serviranno a chiedere «un parere ai cittadini su Bertolaso» e a individuare i maggiori problemi che, per i romani, il futuro sindaco dovrà affrontare. Dietro le scintille, di fatto, c'è una bozza di accordo e il nome sul quale il centrodestra potrebbe, da qui alla domenica delle Palme, ritrovare serenità almeno a Roma è proprio quello di Bertolaso.

«In questo modo noi dimostriamo che ci siamo e tutto il centrodestra unito sostiene il miglior candidato possibile, Bertolaso», spiega Berlusconi assicurando che ai gazebo lui ci sarà. Resta da vedere se e quanto la possibile convergenza su Bertolaso produrrà malumori interni alla coalizione, a partire dalla componente leghista (già in serata qualcuno ha chiesto a Salvini di rompere con il Cav). Ma nel venerdì che precede il weekend delle primarie del Pd sembrano allontanarsi in maniera netta le altre possibili candidature del centrodestra anche se il rafforzarsi di quella di Bertolaso non porta ad una ricucitura con La Destra di Francesco Storace. Eppure, sulle potenzialità del suo ex sottosegretario Berlusconi si dice sicuro: «Sarà come Rudolph Giuliani a New York, per dire stop al degrado».

Per il resto, alla convention del Ppe, il capo del governo ribadisce «la democrazia sospesa» che, a suo parere, oggi adombrerebbe l'Italia e la convinzione di vincere la battaglia con Matteo Renzi al referendum sulle riforme.
Da lì in poi, per Berlusconi, le urne saranno vicine. «Queste amministrative devono servire per prepararci alle elezioni generali che ci saranno tra un anno, e le vinceremo», annuncia l'ex premier.





 
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