La Regione taglia le tasse: «Irpef, riduzioni dal 2018»

La Regione taglia le tasse: «Irpef, riduzioni dal 2018»
di Mauro Evangelisti
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Giovedì 8 Dicembre 2016, 11:47 - Ultimo aggiornamento: 9 Dicembre, 19:37

La Regione taglia le tasse più alte d'Italia. Maxi disavanzo sanitario e necessità di pagare 10 miliardi di debiti alle imprese: queste due zavorre hanno fatto sì che nel Lazio i cittadini siano chiamati a pagare una aliquota Irpef molto elevata. Bene, con il bilancio di previsione 2017, approvato in giunta e pronto per il varo in aula entro il 31 dicembre, ci sarà un taglio dell'addizionale regionale. Di quanto? C'è una riduzione che oscilla, a secondo dei redditi, tra lo 0,5 per cento e lo 0,3. Più nello specifico: chi guadagna tra i 15 e i 28mila euro, vedrà ridotta dello 0,5 l'aliquota, che sarà del 2,83; chi sta tra i 28 e i 35mila dello 0,4, per arrivare al 2,93; infine, per chi ha un reddito tra i 55 e i 78mila euro il taglio è dello 0,3 e dunque si passa al 3,03. Va anche ricordato che chi ha tre figli e un reddito inferiore a 50mila euro paga una aliquota ancora più bassa, l'1,73. Lo stesso vale per le famiglie con un portatore di handicap. Questo lo scenario.

I TEMPI
Servono alcune precisazioni: la prima è che le esenzioni per famiglie numerose erano già operative con il bilancio 2016; la seconda è che gli effetti di questo taglio dell'Irpef si vedranno sulle buste paga nel 2018, ma questo è un passaggio tecnico normale (successe ovviamente lo stesso quando furono introdotti gli aumenti). Bene, ma quanto pesa nel reddito di una famiglia questa decisione? Alcune simulazioni: per un reddito di 55mila euro annui si risparmieranno 220 euro, per quelli da 75mila il risparmio sarà di 225.

Quanto vale questa riduzione in termini assoluti? Spiegano dall'assessorato al Bilancio guidato da Alessandra Sartore: «Il beneficio per i contribuenti è di circa 110 milioni di euro all'anno di minore prelievo fiscale». Contando anche le esenzioni, il taglio alle addizionali regionali vale 323 milioni di euro, mentre a pagare di meno rispetto all'anno precedente saranno 522mila cittadini.

Nicola Zingaretti, presidente della Regione ma anche uomo a cui in molti guardano dopo le dimissioni del premier Matteo Renzi e le fibrillazioni (eufemismo) del Pd, nel presentare il bilancio e il taglio dell'Irpef che arriva dopo l'eliminazione della quota regionale del ticket sanitario, fa anche un passaggio molto politico: sottolinea (e forse offre un modello) la «coesione della maggioranza di centrosinistra nel Lazio»; ricorda che «i problemi si risolvono non con la leadership, ma con il lavoro di squadra». «Qui c'è una alleanza che ha tenuto, molto unita e solidale, oggi comincia a mostrare ancora con più forza il proprio volto di coalizione di centrosinistra, che pensa allo sviluppo e lo realizza con i grandi investimenti, e che pensa alla giustizia sociale e la lotta alle disuguaglianze».

PATHOS
E la crisi di governo? «Stiamo vivendo questa fase con molto pathos e preoccupazione». Ripete che non lascerà la Regione per altri lidi e che arriverà alla scadenza naturale del mandato del 2018; ricorda che nella sanità sono stati prorogati per un altro anno mille lavoratori con contratto a tempo determinato.

Dalla minoranza arrivano bordate. La capogruppo di M5S, Silvia Blasi: «Zingaretti non rinuncia alla campagna elettorale neanche questa settimana, evidentemente ringalluzzito dalla notizia delle dimissioni di Renzi». Dal centrodestra Pietro Di Paolo: «Zingaretti getta la maschera, sventola il suo biglietto per la candidatura alla Camera». Schermaglie in attesa della solita maratona per l'approvazione del bilancio alla Pisana. Soddisfatti i sindacati Cgil, Cisl e Uil, che sulla riduzione dell'Irpef hanno siglato intesa con Zingaretti.

I FONDI
La finanziaria comunque è provvedimento molto articolato, anche se, come ricorda la Sartore, sui 17,7 miliardi di euro del bilancio, esclusa sanità e trasporti, la quota libera è di 3,2 miliardi, ma 1,167 miliardi servono a pagare gli oneri finanziari sul debito e 1,124 per spese fisse e obbligatorie. 903 milioni vanno a politiche correnti e investimenti, 323 al fondo per tagliare le tasse. Per quanto riguarda il piano di investimenti, vengono programmati interventi per 1,3 miliardi (504 milioni di fondi regionali e 836 dal fondo di sviluppo e coesione).

Alcuni esempi: 50 milioni per l'adeguamento di edifici a rischio sismico; 82 per la tutela delle risorse idriche e la difesa del suolo; 264 per l'ammodernamento di alcuni ospedali (oltre al gigante Policlinico Umberto I, l'ampliamento del Grassi di Ostia e l'apertura dell'Ospedale dei Castelli). Sul fronte dei trasporti, confermato il trasferimento di 240 milioni di euro a Roma Capitale per il fondo Tpl. In totalità alla voce mobilità va circa un miliardo. Conclude Zingaretti: «A marzo 2018 ci sarà l'appuntamento delle Regionali che noi dovremo affrontare forti di questa esperienza di governo». Mancano quindici mesi, potrebbero cambiare molte cose.