Referendum, bagarre in aula Giulio Cesare. L'aula approva la mozione sul no con i soli voti della maggioranza

Referendum, bagarre in aula Giulio Cesare. L'aula approva la mozione sul no con i soli voti della maggioranza
di Camilla Mozzetti
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Martedì 29 Novembre 2016, 17:33 - Ultimo aggiornamento: 22:19

Si infiamma l’assemblea capitolina quando in aula arriva la mozione 64 a firma della maggioranza 5 Stelle per impegnare il sindaco Raggi a sostenere la campagna del “No” al prossimo referendum Costituzionale del 4 dicembre. E alla fine l'aula vota e approva la mozione con l'appoggio della sola maggioranza e di Stefano Fassina (Sinistra italiana). Si chiude così: con 28 voti a favore - su 35 presenti - zero contrari e zero, astenuti.
Ma non sono mancate le polemiche, le grida in aula, gli schiamazzi. Finanche le accuse. L’opposizione compatta - dal Pd a Fratelli d’Italia - accusa il governo grillino di strumentalizzare l’assemblea capitolina per motivi e argomenti che esulano le emergenze di Roma.  «Vorremmo discutere - esordisce la capogruppo del Pd, Michela Di Biase - di Roma ma non ci riusciamo. non ci presteremo al disprezzo dlel’aula, non ci presteremo al voto di questa mozione al contrario ci appelleremo al prefetto per ristabilire la normalità».


Accesi anche i cori di protesta che si alzano dal pubblico dove sono presenti sostenitori del Si ma anche del No. A  tal punto che il presidente dell’Assemblea capitolina, Marcello De Vito, decide di far sgomberare l’ala sinistra dell’aula Giulio Cesare. Il deputato del Pd, Marco Miccoli, presente in platea ha urlato mentre veniva allontanato dalla polizia locale «Fascisti, la costituzione va letta prima di difenderla».
Pronti a uscire al momento del voto anche i consiglieri di Fratelli d’Italia. «Non si può accettare - ha argomentato la consigliera Giorgia Meloni - di usare l’aula per fare propaganda». 
Ad appoggiare, invece, la mozione dei 5 Stelle, il consigliere Stefano Fassina di Sinistra italiana: «chi rappresenta la città - ha detto - ha il dovere civico di discutere i principi che regolano l’intera comunità». Ottiene strette di mano da tutti i consiglieri grillini insieme ai fischi dei rappresentanti dell’opposizione. 

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