Roma, nuova tegola sulla Raggi: polizza vita da 30mila euro pagata da Romeo. Lei: non sapevo nulla, vado avanti

Roma, nuova tegola sulla Raggi: polizza vita da 30mila euro pagata da Romeo. Lei: non sapevo nulla, vado avanti
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Giovedì 2 Febbraio 2017, 18:25 - Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio, 08:03

Una polizza vita da 30mila euro stipulata da Salvatore Romeo con beneficiario il sindaco Virginia Raggi. E' la nuova mina che minaccia il futuro del primo cittadino della capitale. La notizia, anticipata dal Fatto Quotidiano e da L'Espresso, ha già scatenato le prime reazioni nel Movimento 5 stelle. «Situazione devastante», è il primo commento che arriva dal M5S alle rivelazioni sulla polizza a vita. Romeo è l'ex capo della segreteria politica del sindaco al centro di polemiche per via dello stipendio triplicato nei mesi scorsi.

«Se sapevo della polizza di cui ero beneficiaria? No, assolutamente no, l'ho appreso questa sera, sono sconvolta», ha detto Raggi uscendo dagli uffici dove si è tenuto l'interrogatorio in via Tuscolana. Il sindaco è stato sentito dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal sostituto Francesco Dall'Olio nell'ambito dell'inchiesta per abuso d'ufficio e falso riguardo alla nomina di Renato Marra, fratello di Raffaele, ex braccio destro di Raggi, a direttore del dipartimento turismo del Campidoglio. «Ho chiarito, ho risposto a tutte le domande», ha affermato Raggi. «C'è molto lavoro da fare qui a Roma, dobbiamo portarlo avanti», ha aggiunto.

 



Non solo la Raggi sarebbe stata beneficiaria di una polizza a vita da parte di Romeo. Dal 2013 in poi, secondo quanto riportano L'Espresso e Il Fatto, Romeo avrebbe investito circa 100mila euro su una decina di polizze vita: tra i beneficiari, oltre a parenti, figurano anche attivisti di M5s. I magistrati che indagano sulle nomine della Giunta Raggi cercano di capire la ratio ma anche il modus di questi investimenti dell'ex capo della segreteria politica della Raggi, ovvero se i soldi investiti fossero veramente di Romeo e se la geografia dei beneficiari sia rispondente ad un qualche disegno.

Tra le ipotesi forse anche il tentativo di favorire di Raggi nella corsa alle comunarie per scegliere il candidato sindaco a Roma, corsa che la vide vincitrice su De Vito mentre l'altro competitor, Daniele Frongia, si ritirò facendo convergere i suoi voti proprio su Raggi.

Bocche cucite in Campidoglio intanto nel corso della lunga giornata in cui Raggi è stata ascoltata dai pm Paolo Ielo e Francesco Dall'Olio in una struttura in zona Tuscolana. Arrivata intorno alle 11, Raggi ha lasciato Palazzo senatorio alle 13 rispondendo ai cronisti che le chiedevano se stesse recandosi dai magistrati «vedremo». Poi pochissimi i consiglieri che hanno varcato la soglia di Palazzo Senatorio nella giornata.

«No, non potete chiederlo», ha invece risposto l'assessore all'urbanistica Paolo Berdini ai giornalisti che lo hanno interpellato mentre lasciava il Campidoglio. Silenzio anche da parte dell'assessore al Bilancio Andrea Mazzillo sia in entrata sia in uscita dal Campidoglio.

Nessuna riunione o confronto tra il sindaco e la sua maggioranza sarebbe in programma nella serata. Resta da definire se un incontro ci sarà domani, anche perché rispetto alla vicenda giudiziaria in corso «Vedremo quello che
succederà e poi faremo le valutazioni», ha detto il capogruppo Paolo Ferrara. «Verificheremo, non ne so nulla. Verificheremo anche questa roba», ha sottolineato invece il consigliere capitolino Pietro Calabresi in merito alla notizia della polizza sulla vita di Romeo.

Andrea Colletti, deputato M5S considerato un integralista grillino, dal suo profilo privato Facebook interviene sul caso Raggi. Il parlamentare abruzzese riporta la notizia e commenta, rivolto alla sindaca di Roma: «Su questo non dovrebbe riferire solo al pm - qualora fosse vero - ma a tutti noi».

«Assolutamente no». Così il presidente dell'assemblea capitolina Marcello De Vito lasciando il Campidoglio a chi gli chiedeva se fosse informato della nuova tegola caduta su Raggi. Poi interpellato su quali fossero i rapporti tra il sindaco e Romeo a gennaio 2016, De Vito ha risposto: «Questo bisognerebbe chiederlo ai diretti interessati».

«Io penso alla tutela del M5S e a fare il mio ruolo come ho fatto in questi mesi e come farò anche domani». Così De Vito commenta poi l'esistenza di un dossier per screditarlo ad opera di una parte di M5S.

 

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