Raggi nomina il suo portavoce: guadagnerà 100 mila euro l'anno

Raggi nomina il suo portavoce: guadagnerà 100 mila euro l'anno
di Simone Canettieri
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Mercoledì 10 Agosto 2016, 10:31 - Ultimo aggiornamento: 11 Agosto, 16:33
Prime nomine esterne per la giunta Raggi: il portavoce della sindaca sarà il giornalista dell'Ansa, Teodoro Fulgione, salernitano di 42 anni, da 15 in forza all'agenzia di stampa di via della Dataria. Il suo compenso supera «di poco» i 100mila euro all'anno, meno dei suoi predecessori con Ignazio Marino e Gianni Alemanno.

Fulgione ha seguito fin dagli albori il M5S («Non sono militante, ma un giornalista», ripete in queste ore a chi lo chiama per fargli i complimenti) e fu l'unico cronista a salire sul tetto di Montecitorio quando ci fu la scenografica protesta di Di Battista e colleghi. Il cronista prende il posto nei fatti di Augusto Rubei, che è stato il portavoce della Raggi durante la campagna elettorale, alle prese nell'ultimo periodo con alcune critiche del M5S. Anche se nelle condizioni poste da Fulgione per lavorare in Campidoglio ci sarebbe proprio l'assunzione di Rubei con un ruolo ancora da decidere. Salta per il momento la posizione di capo ufficio stampa. In compenso anche alcuni assessori si sono dotati di staff (è il caso del vice sindaco Daniele Frongia, di Linda Meleo, Flavia Marzano e Luca Bergamo).
 
Sempre ieri è stato nominato capo della segreteria politica della Raggi, Salvatore Romeo, dipendente del Campidoglio (molto legato a Frongia). Passato alle cronache in queste giorni perché a capo della commissione di valutazione che nel 2014 diede un premio di produzione da 113mila euro a Daniele Fortini, presidente dimissionario dell'Ama e molto attaccato dai grillini e dall'assessore Paola Muraro in queste ore. L'infornata di nomine ancora non è conclusa. Non ci saranno, assicurano fonti M5S, «articoli 110» e cioè dirigenti. Ma solo articoli 90. Non solo giunta, però. Perché la giornata di ieri ha avuto anche le olimpiadi di Roma 2024 sullo sfondo.

IL VOTO
I grillini hanno bocciato la mozione di Stefano Fassina (Sinistra italiana) per indire un referendum nella Capitale sulla candidatura a cinque cerchi. «Già c'è la raccolta firme dei Radicali», si sono affrettati a dire i pentastellati bollando come inutile un'altra proposta di consultazione popolare. Piovono critiche dalle opposizioni che accusano i 5 Stelle di non avere una posizione chiara e netta sul caso. Intanto indiscrezioni a Palazzo Senatorio riferiscono che nel Movimento c'è chi pensa a bloccare l'iter della candidatura, non inviando alcun dossier al Cio entro la deadline del 7 ottobre. Riccardo Magi a nome dei Radicali denuncia: «La nostra campagna referendaria rischia concretamente di fallire». Troppi ostacoli nella raccolta firme. Mancano i soldi per pagare cancellieri ma anche «un esercito di consiglieri comunali che possono autenticare a costo zero». La mozione di Stefano Fassina ha ottenuto un voto favorevole e 9 contrari. Gli astenuti sono stati 23.

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