Roma, il sindaco Raggi chiede una verifica sugli atti di Marra: «Non mi ricattava, non lo temo»

Roma, il sindaco Raggi chiede una verifica sugli atti di Marra: «Non mi ricattava, non lo temo»
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Martedì 20 Dicembre 2016, 09:56 - Ultimo aggiornamento: 19:06

«Marra non mi ricattava. Non temo né le sue parole né l'esposto di Raineri». Lo ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi a margine della messa per i dipendenti capitolini all'Ara Coeli.
A ipotizzare un ricatto di Marra nei confronti della sindaca è stato, in alcune interviste l'ex capo dell'avvocatura capitolina Rodolfo Murra. «Marra - ha detto Murra - diceva in continuazione 'So tutto di loro, prima o poi parlerò. E se parlo non so cosa succedè». Carla Raineri, ex capo di gabinetto che rassegnò le dimissioni dopo uno scontro con Marra, in un dettagliato esposto sottolineò il ruolo 'invasivò di Marra e Romeo, ex capo della segreteria politica costretto alle dimissioni due giorni fa, all'interno del Campidoglio.


Proprio la sindaca, a quanto si apprende, avrebbe chiesto una verifica interna sulla legittimità degli atti adottati da Raffaele Marra, il dirigente arrestato nei giorni scorsi con l'accusa di corruzione. Marra, il cui ultimo incarico era quello di capo del personale, oggi sarà sentito dal gip.


Intanto sono cominciati oggi in carcere gli interrogatori dell'imprenditore Sergio Scarpellini arrestato venerdì scorso per corruzione e dell'ex capo del personale del Campidoglio Raffaele Marra. «Ha risposto a tutto. È sereno e tranquillo. Sta anche meglio di quello che pensavo, considerato che si tratta di un uomo di 80 anni, d'altro conto avendo questa età la sua presenza qui dentro non sarà lunga. Non ha nulla da nascondere. In merito al rapporto con Marra, gli avvocati hanno chiarito che si conoscevano «È ovvio che sono due persone che si conoscevano ed è ovvio che si sono incontrate a Roma visto le posizioni di tutte e due». Scalpellini è stato ascoltato dal gip Maria Paola Tomaselli, magistrato che ha accolto la richiesta di arresto avanzata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e Barbara Zuin.

«Non c'è stata nessuna contropartita da Marra, io non ho niente da nascondere», ha dichiarato Scarpellini al gip nel corso dell'interrogatorio di garanzia durato circa due ore. L'imprenditore, accusato di corruzione assieme all'ex braccio destro del sindaco Raggi, ha aggiunto che «Marra non era a conoscenza dei miei interessi a livello istituzionale e politico e non poteva, in ogni caso, intervenire in alcun modo». Nel corso dell'atto istruttorio i difensori dell'immobiliarista hanno depositato i contratti dell'appartamento dell'Eur che Scarpellini ha venduto Marra. Nei contratti, in base a quanto si apprendere, c'era il diritto dell'imprenditore a ricomprare la casa nell'eventualità che Marra vendendola non avesse ottenuto quanto chiedeva e quindi l'accordo prevedeva che Scarpellini la ricomprasse ad un prezzo di favore.

Dopo Scarpellini è toccato a Raffaele Marra, assistito dall'avvocato Francesco Scacchi, rispondere alle domande davanti al gip. «È stato un atto di cortesia. L'aver detto di essere a disposizione è stato solo un atto di cortesia verso una persona che conoscevo, nulla di più e nulla di meno», ha affermato Marra nel corso dell'interrogatorio di in merito all'intercettazione nella quale lui stesso parlando con la segretaria di Scarpellini afferma appunto di essere sua disposizione. 

 
 


Intanto la sindaca di Roma Virginia Raggi, a quanto si apprende, avrebbe chiesto una verifica interna sulla legittimità degli atti adottati da Raffaele Marra, il dirigente arrestato nei giorni scorsi con l'accusa di corruzione. Marra, il cui ultimo incarico era quello di capo del personale, oggi sarà sentito dal gip.

 

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