Roma, cambio in corsa nella giunta Raggi: fuori l'ex rugbista Lo Cicero

Roma, cambio in corsa nella giunta Raggi: fuori l'ex rugbista Lo Cicero
di Simone Canettieri e Mauro Evangelisti
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Giovedì 7 Luglio 2016, 07:52 - Ultimo aggiornamento: 14:42


Linda Meleo è l'ultimo nome che va a chiudere, in extremis, la giunta di Virginia Raggi. Chi invece è stato eliminato dal reality del Campidoglio, è Andrea Lo Cicero. Dopo tre settimane di gaffe e battibecchi con i giornalisti, ieri se ne è andato in sella alla sua moto Bmw. Arrivo e partenza molto diversi. «Sono emozionato come un bimbo», ha detto prima di entrare ai giornalisti, salvo glissare a metà pomeriggio: «La giunta? Tutto bene», è stato il commento dell'ex pilone, che se n'è andato dal Campidoglio prima di tutti. Probabilmente, per rendere meno clamorosa questa bocciatura visto che Lo Cicero era tra i quattro nomi che la Raggi presentò sul palco di Ostia l'ultimo venerdì prima del ballottaggio, all'ex campione della nazionale di rugby sarà assegnato un altro incarico, ovviamente nell'ambito delle sue competenze, vale a dire lo sport («Sarai il nostro ambasciatore»).

 

LA RIUNIONE
Ieri pomeriggio si è svolta la prima riunione informale della nuova giunta. C'è chi si è presentato con i primi dossier, chi invece ha chiesto istruzioni tecniche per le segreterie. Raggi è stata molto netta: «Ricordiamoci da dove veniamo, siamo dei cittadini, questa sarà la nostra sfida».
La Meleo, che dimostra anche meno dei suoi 38 anni (è coetanea della Raggi) ed è collaboratrice all'Università Luiss in politiche comunitarie per l'ambiente, quando è uscita non è stata notata dai cronisti, perché nessuno ha capito che era il nuovo assessore ai Trasporti.
 
LE DELEGHE
La delega dello sport lasciata libera da Lo Cicero (che l'altro giorno era andato anche a fare una ricognizione in quelli che dovevano essere i suoi uffici in via Capitan Bavastro) andrà a Daniele Frongia, confermato come vicesindaco (seguirà anche il patrimonio). Proprio Frongia ieri si è preso una bella rivincita, visto che il parere chiesto il 4 luglio all'Anac (l'autorità nazionale anticorruzione guidata da Raffaele Cantone) ha confermato che da consigliere comunale uscente poteva essere nominato capo di gabinetto. Ha dovuto rinunciare, perché il mini direttorio che affianca la Raggi, ha fatto notare che si rischiava un flop con quella nomina. E per questo Frongia ha lasciato il posto di capo di gabinetto a Daniela Morgante, giovane viceprocuratore della Corte dei Conti a Campobasso, già assessore al Bilancio con Ignazio Marino per un anno, invisa a Mafia Capitale secondo quanto emerge nelle intercettazioni. La mossa dello statistico è stata letta da tutti, all'interno del M5S, come una risposta alla critiche di questi ultimi giorni, a partire da quelle provenienti da Roberta Lombardi e Marcello De Vito. Come mai si è atteso solo l'ultimo giorno utile per chiudere la giunta? Perché ci si è accorti che lo statuto di Roma Capitale, varato nel 2013, è molto rigoroso sulla necessità di garantire l'equilibrio di genere e, nello schema iniziale, c'erano troppi uomini. Tre giorni fa si è tentato di rimediare cercando una donna da mettere allo sport al posto del sacrificato Lo Cicero. Poi si è esplorata la possibilità di chiedere alla Morgante di prendere l'assessorato al Bilancio. Entrambe le mosse servivano anche a garantire un posto in giunta ad Enrico Stefano, consigliere comunale riconfermato. Anche nella giornata di ieri il feeling tra «Virginia» e «Luigi» è stato totale. E' stato proprio il vicepresidente della Camera a risolvere il problema dei trasporti dopo la serie di «no» arrivata nelle ultime settimane. A squadra chiusa, dopo una serie di strappi e tensione, Raggi si è concessa qualche ora di relax al compleanno di Di Maio, party riservatissimo su un barcone a Trastevere. E oggi alle 15 primo consiglio comunale.
 

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