Roma, "complotto" dei frigoriferi: il sindaco Raggi sapeva dello stop alla raccolta

Roma, "complotto" dei frigoriferi: il sindaco Raggi sapeva dello stop alla raccolta
di Mauro Evangelisti
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Giovedì 27 Ottobre 2016, 08:21 - Ultimo aggiornamento: 28 Ottobre, 19:36

«Il servizio ritiro rifiuti ingombranti è stato improvvisamente interrotto prima del secondo turno delle comunali, il motivo non lo sa nessuno». Il giorno dopo la dichiarazione sul presunto complotto dei frigoriferi Virginia Raggi torna a parlare dell'invasione degli ingombranti sui marciapiedi della Capitale. Un tema che continua a sollevare un misto di polemiche e ironie, e il sarcasmo del presidente del Consiglio Matteo Renzi: «La politica onesta è quella capace, quella che non prende in giro con demagogia e qualunquismo - affonda il colpo da Avellino il premier - se ti sei scordato di rinnovare l'appalto per la raccolta dei frigoriferi, non è un complotto». E ancora:«A noi ci ha rovinato la filosofia del gomblottismo di Biscardi».

LE AMNESIE
Ma davvero è possibile, come ha dichiarato la Raggi nel corso dell'audizione presso la commissione Antimafia, che il sindaco non sapesse della sospensione del servizio di raccolta degli ingombranti da parte di Ama? Ovviamente no. E per una serie di motivi. Il primo è che di questo si è parlato subito dopo la sua elezione in una riunione che si svolse al suo comitato elettorale e alla quale partecipò anche l'allora presidente di Ama Daniele Fortini. Si parlò tra l'altro del fatto che la nuova gara d'appalto per l'affidamento della raccolta dei rifiuti ingombranti nelle case dei romani aveva avuto dei problemi. E quindi il servizio sarebbe stato sospeso per alcuni mesi. Non solo.
Nei giorni seguenti, subito dopo l'insediamento della giunta comunale, il nuovo assessore all'Ambiente Paola Muraro, braccio destro della Raggi, fece un blitz nella sede dell'Ama di via Calderon de la Barca. In diretta streaming l'assessore mise sotto accusa tutti i dirigenti dell'azienda municipalizzata, Fortini compreso. Tra gli argomenti toccati ci fu proprio lo stop della raccolta dei rifiuti ingombranti a domicilio. A dimostrazione del fatto che il sindaco Virginia Raggi non poteva non sapere ci sono anche i comunicati stampa che l'Ama inviò a metà giugno e pubblicò anche sul sito aziendale per spiegare ai cittadini romani che la raccolta a domicilio dei rifiuti ingombranti era ferma. Può pure essere che il sindaco di Roma non debba sapere e ricordare tutto, ma visto che lei stessa ha sollevato il problema degli ingombranti in una intervista diventa difficile sostenerlo. Quantomeno si sarebbe dovuta informare in queste ore.

LA COOP DI BUZZI
Ma nelle affermazioni del sindaco Raggi ieri mattina in commissione Antimafia c'è anche un'altra inesattezza: il sindaco sostiene che la raccolta in passato sarebbe stata assegnata alla cooperativa 29 Giugno, quella di Salvatore Buzzi, coinvolta in Mafia Capitale. Non è così: dal 2004 fino al 2016 se n'è occupato il consorzio Marte. La 29 Giugno attualmente ha in carico la pulizia dei marciapiedi dagli ingombranti abbandonati accanto ai cassonetti ed è gestita da un commissario nominato dal Tribunale. La gara d'appalto indetta nel marzo scorso vide la presentazione di due offerte ma entrambi i raggruppamenti avevano un problema. In un caso uno degli amministratori aveva un precedente penale non dichiarato. Nell'altro ci fu un errore tecnico nell'offerta.
Cosa succederà ora? La nuova gara per l'affidamento della raccolta gratuita a domicilio dei vecchi elettrodomestici, divani, materassi e quant'altro sarà assegnata entro poche settimane. La previsione è che il servizio riprenderà a fine novembre. Va anche ricordato che comunque è sempre possibile portare i rifiuti ingombranti nelle 14 isole ecologiche presenti a Roma, aperte tutti i giorni. Non ci sono scuse per gli incivili che comunque rischiano una multa molto salata.
 

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