Raggi e il direttorio, il M5S volta pagina

Raggi e il direttorio, il M5S volta pagina
di Claudio Marincola
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Lunedì 12 Settembre 2016, 11:22 - Ultimo aggiornamento: 11:25
Vengono al pettine i due nodi più aggrovigliati: la gestione della questione romana e l'organizzazione del vertice interno. Il primo punto è il più urgente e delicato, Virginia Raggi chiede collaborazione ma non ammette interferenze pesanti. Si rifiuta insomma di ubbidire ai diktat del direttorio. Prima ancora che essere bersagliata dall'opposizione è finita sotto i colpi del fuoco amico. Questo non si dovrà ripetere più. Per questo è stato chiesto ad Alessandro Di Battista un impegno più forte (e discreto) su Roma. La priorità in questo momento è far ripartire la Capitale senza creare ulteriori frizioni con il Vaticano.

Il secondo punto, l'organigramma del vertice, è al centro dei pensieri di Beppe Grillo. E di Davide Casaleggio. L'ipotesi è un allargamento del direttorio per placare la rivolta dei senatori che a Roma non furono neanche ricevuti da Grillo: qualcuno ha proposto una sorta di governo ombra. Più facile che ai 5 pentastellati che attualmente compongono l'esecutivo grillino, Di Battista, Di Maio, Ruocco, Sibilia e Fico, se ne aggiungano altri con deleghe specifiche.

Intanto in questi giorni continueranno gli incontri e le riunioni in attesa che l'attenzione si trasferisca da Roma al referendum. Sotto  i riflettori perennemente puntati si lavora male e lo stress non aiuta.


 
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