Roma, piazza Navona: giostre, onlus e spettacoli, una Befana senza le lobby, gara riservata alle associazioni

Roma, piazza Navona: giostre, onlus e spettacoli, una Befana senza le lobby, gara riservata alle associazioni
di Camilla Mozzetti
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Martedì 6 Dicembre 2016, 12:13
Tornare a replicare l'esperienza dello scorso anno senza sforzarsi troppo di trovare soluzioni rivoluzionarie o alternative. Si guarda indietro nell'attesa di riportare a piazza Navona le tradizionali bancarelle commerciali e di ospitare vari operatori, non solo quelli capitanati dalla famiglia Tredicine. Una festa della Befana tampone quella che andrà in scena nelle prossime settimane e che pare destinata a ricalcare il canovaccio messo in piedi lo scorso anno dalla gestione commissariale.

Il dipartimento Cultura da settimane sta lavorando alla partita ma i risultati tardano ad arrivare. Tanto che i comitati di quartiere sono in pre-allarme: a Natale mancano ormai venti giorni e della festa non si sa ancora nulla. Sulla piazza intanto, alla destra della chiesa di Sant'Agnese in Agone sono tornate le 12 postazioni degli spettacoli viaggianti, le cui concessioni scadranno nel 2017, e la famosa giostra. Una cosa però è certa: la manifestazione ci sarà ma molto probabilmente copierà in forma e organizzazione la festa dello scorso anno. In sostanza, nulla di nuovo. «Dai confronti avuti finora con il Campidoglio - spiega l'assessore alla Cultura del I municipio, Cinzia Guido - la nostra sensazione, al netto di poche certezze, è quella che manchi l'entusiasmo necessario per progettare un modo diverso di vivere la piazza».

LE PEDANE
Il dipartimento guidato dall'assessore Luca Bergamo dovrebbe sciogliere parte della matassa entro la settimana. Dal suo entourage, interpellato sulla questione, non confermano e nemmeno smentiscono. Le direttrici per la festa saranno due: parte di piazza Navona - l'emiciclo verso via Zanardelli - ospiterà tra i 26 e i 28 gazebo di associazioni culturali, di volontariato e/o onlus che provvederanno nei giorni della rassegna, fissata dal 23 dicembre al prossimo 8 gennaio, ad allestire campagne, attività informative e di promozione sociale. A questo seguiranno anche degli spettacoli tanto che il Campidoglio è pronto a montare a proprie spese due pedane (non veri e propri palchi): una da 8x8 metri e la seconda da 3x3 metri. Per quanto riguarda le postazioni da riservare alle associazioni ci sarà un bando pubblico. Il dipartimento dovrebbe licenziare entro domenica 11 dicembre un avviso a zero euro seguendo i criteri già adottati dalla gestione commissariale di Tronca nel 2015. I tempi per partecipare saranno dunque molto ristretti e non supereranno le due settimane. A questo si aggiunge la seconda fase, vale a dire quella degli spettacoli, sulla quale tuttavia permane l'incertezza. Per questo segmento non dovrebbe esserci nessun avviso pubblico e non pare prevista neanche la costituzione di una commissione incaricata di vagliare i progetti in arrivo e decretare successivamente quelli ammissibili oppure no. Si dovrebbe procedere, invece, con la redazione di un calendario e inserire via via le varie proposte seguendo il tempo di arrivo.

Non solo, dall'ultima riunione, tenutasi al dipartimento Cultura la scorsa settimana, pare si stia ragionando anche sulla possibilità di portare in piazza gli artisti di strada, recependo l'articolo 12 del regolamento del 2012 che prevede la loro possibile presenza su piazza Navona in occasione della festa della Befana. Dal I municipio non nascondono le perplessità sia per come si sta portando avanti la partita sia per il futuro della rassegna: «Dal grande fervore iniziale - rincara la dose la presidente dell'ex prima circoscrizione, Sabrina Alfonsi - mostrato più di un mese fa dal Campidoglio, si arriverà a replicare la festa dello scorso anno e ancora non si discute del futuro di questa manifestazione».

I RITARDI
Lo scorso ottobre per voce dell'assessore al Commercio di Roma Capitale, Adriano Meloni si arrivò a escludere la possibilità di portare in piazza le bancarelle commerciali. Mancavano, infatti, i 90 giorni utili a indire, secondo la legge, un bando e mettere a gara le 28 postazioni commerciali. Così, per non lasciare la piazza vuota durante le feste, si decise di organizzare una rassegna esclusivamente culturale e rimandare al futuro la redazione di un concorso che desse finalmente la possibilità a svariati operatori - e non soltanto a quelli capitanati dalla famiglia Tredicine - di poter dar vita a una nuova festa della Befana.
 
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