Ostia, fine del commissariamento. Minniti: «Il 5 novembre decimo municipio al voto»

Ostia, fine del commissariamento. Minniti: «Il 5 novembre decimo municipio al voto»
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Giovedì 7 Settembre 2017, 17:52 - Ultimo aggiornamento: 21:22

Un pezzo di Roma da 300 mila abitanti che comprende Ostia, l'unico Municipio della capitale sciolto per mafia dopo l'inchiesta sul 'Mondo di Mezzo', tornerà al voto il 5 novembre dopo oltre due anni di commissariamento. Lo ha deciso il ministro dell'Interno Marco Minniti, e nell'area che si affaccia sul litorale si annuncia una campagna elettorale incandescente.

Unica candidata ufficiale al momento é Giuliana Di Pillo per M5S, mentre Pd e centrodestra devono ancora scegliere il proprio sfidante, in un territorio in cui i grillini hanno fatto il pieno alle ultime elezioni comunali. Non bastassero i motivi locali - dalla presenza dei clan mafiosi all'abbattimento del lungomuro sul lungomare alle concessioni dei balneari -, le elezioni a Ostia potrebbero essere una sorta di verifica di 'midterm', di metà mandato, per Virginia Raggi. Anche se per la sindaca sarà passato solo un anno e mezzo sui cinque previsti. «Ostia é il feudo del capogruppo M5S in Campidoglio Paolo Ferrara e dell'ex assessore al Bilancio della giunta Raggi Andrea Mazzillo», dice il senatore Pd Stefano Esposito, commissario dem a Ostia per due anni fino a pochi mesi fa. «Il voto ha rilevanza nazionale - aggiunge - La sindaca Raggi non ha fatto nulla».

Il Pd finì nei guai a Ostia quando l'allora suo presidente del Municipio Andrea Tassone fu prima indagato e mesi dopo arrestato nell'inchiesta su Mafia Capitale. Si dimise prima dell'arresto e al suo posto arrivò Esposito. Nell'agosto 2015 il ministro dell'Interno Angelino Alfano, facendo sue le conclusioni della commissione d'accesso sul Campidoglio nominata dal prefetto di Roma Franco Gabrielli, ottenne dal governo lo scioglimento del Decimo Municipio per infiltrazioni mafiose. Il Comune nel suo complesso venne invece risparmiato. Da allora il Municipio é stato guidato dal prefetto Vulpiani. Nell'estate 2015 fu arrestato anche il presidente del Porto di Ostia Mauro Balini, per associazione a delinquere, in seguito scarcerato.

A Ostia e nel resto del territorio Virginia Raggi alle elezioni comunali del 2016 ha preso il 76% per cento dei voti. Nel mega quartiere balneare, di fatto una cittadina, chiuse la sua campagna elettorale. Ora in corsa per M5S c'é Giuliana Di Pillo, già consigliera municipale pentastellata e delegata al litorale della sindaca. Il Pd dovrà scegliere il proprio candidato nella linea del rinnovamento percorsa da Esposito e proseguita dal segretario romano Andrea Casu.

Anche il centrodestra non ha ancora un alfiere, nel territorio della ministra della Salute Beatrice Lorenzin (Ap) e del capogruppo in Comune di Fi Davide Bordoni. «Proporremo a Fdi MariaCristina Masi, coordinatrice Fi nel Decimo ed ex consigliera municipale - dice Bordoni -. Sono certo che andremo uniti come centrodestra al voto». Tra i candidati pure don Franco De Donno, prete 'rossò vicino a migranti e diseredati, gradito a sinistra. La campagna elettorale si annuncia dura anche per la presenza di CasaPound. Sullo sfondo, a Ostia, la criminalità organizzata: il clan dei nomadi Spada, i Fasciani e i Triassi. Organizzazioni sulle quali la magistratura ha emesso sentenze contrastanti, non sempre riconoscendo l'associazione mafiosa.

Aggravante riconosciuta a febbraio per l'ex dirigente tecnico municipale Aldo Papalini.

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