Ostia, appello sul dopo voto: «Via il marcio, ora la svolta»

Ostia, appello sul dopo voto: «Via il marcio, ora la svolta»
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Domenica 19 Novembre 2017, 10:37
IL CASO
ROMA «Che farei da presidente di Ostia? Ma io farei proprio il presidente di Ostia!», scherza (scherza?) Luca Ward, che per il momento dice la sua dagli spalti di questa contesa elettorale tra grillini e centrodestra (si torna a votare oggi, dalle 7 alle 23, per il ballottaggio), in attesa del giorno in cui, chissà, potrà dire agli abitanti del litorale romano «al mio segnale scatenate l'inferno», come Il Gladiatore che ha doppiato nel 2000.
INDIPENDENZA
Ward sogna un'Ostia indipendente, versione catalana. «Dovrebbe essere un Comune a sé», dice lui che è nato cresciuto intorno all'Idroscalo. Enrico Brignano si augura che «la coscienza popolare e le istituzioni non si rendano complici del marcio che c'è. Sarebbe il primo passo per il rilancio di un quartiere dove l'onestà esiste e dove c'è voglia di migliorare». Di voglia di voto, invece, ce n'è pochissima, dopo due anni di commissariamento per infiltrazioni criminali. Al primo turno del 5 novembre si è messo in coda, si fa per dire, ai seggi appena un elettore su tre, il 36 per cento. Oggi rischia di andare ancora peggio. Nei comitati elettorali di Giuliana Di Pillo (M5S) e Monica Picca (centrodestra) aleggiano previsioni cupe sull'affluenza, l'incubo è che scivoli sotto il 30%; un flop clamoroso nelle proporzioni ma tutt'altro che imprevedibile, a sentire gli umori di chi abita da queste parti, soprattutto allontanandosi dal mare, tra i palazzoni di Acilia, Malafede e Casal Bernocchi.
La scia di intimidazioni dei clan non ha aiutato. Oggi i seggi saranno blindati da Esercito e forze dell'ordine. «Ma poi, dopo le elezioni, è imprescindibile una bonifica dalla malavita», argomenta Luca Serianni, tra i maggiori linguisti italiani, appartamento con vista sulla pineta Acque Rosse. Più prosaicamente, aggiunge, «andrebbe potenziato il trenino Roma-Lido», la tratta che collega il litorale di Roma alla piramide Cestia, da anni in cima alle classifiche delle più disgraziate ferrovie d'Italia. E le famigerate buche, tormento perenne degli automobilisti di Ostia (ma un po' di tutta la Capitale)? «I collegamenti con Roma vanno migliorati, è il primo punto», chiede Giulio Leoni, scrittore di thriller per Mondadori. La questione sta a cuore a tanti, anche a Enzo Salvi, che la inquadra, a modo suo, col tormentone che ha reso famoso Er Cipolla: tocca tappare le buche, dice, per rivedere Ostia «tutta precisa, tutta caruccia, tutta pettinata». «Viviamo in riva al mare, ma sembra di essere in una grande città: non ci sono opportunità di vivere la costa», sospira Licia Colò, casa nel quartiere vip di Casal Palocco.
Mario Rosati, lo scultore del monumento di Pasolini all'Idroscalo, dice che ora è importante «riappropriarci della nostra identità» ed è pronto a fare un monumento ai bagnini che da decenni assistono i romani in vacanza - qui si comincia a maggio e si va avanti fino a settembre inoltrato.
IL MARE ABBANDONATO
Maurizio Battista, che di bagni tra le onde di Ostia ne ha fatti a iosa, dice che questa «è una città bellissima e deve tornare al suo splendore. Se oggi stiamo messi così, la colpa è anche nostra, siamo noi che i posti li imbruttiamo». Qualche consiglio? «Sicurezza e pulizia devono essere al primo posto. Vanno messe le cose in regola, a cominciare dalle licenze e dagli accessi al mare». Sicurezza dice pure Lillo Petrolo, del duo Lillo & Greg: «Poi servono persone preparate e risposte alla svelta». Sembra facile. «Non riconosco il ritratto criminale che si sta facendo di Ostia in questi giorni confida Sebastiano Somma - Ho preso casa a Ostia tre anni fa per trascorrere le vacanze e ho scoperto un posto bellissimo a pochi passi da Roma». Certo qualcosa va migliorato: servirebbero, dice l'attore, «più iniziative e manifestazioni culturali, specialmente d'estate. E c'è ancora un divario troppo marcato tra quartieri vicini». Ma questa, sembra dire, non è Suburra.
Valeria Arnaldi
Lorenzo De Cicco
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