Oref, sì con riserve al Bilancio: «Vendere immobili e società»

Oref, sì con riserve al Bilancio: «Vendere immobili e società»
di Fabio Rossi
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Sabato 16 Dicembre 2017, 07:57

Evitare nuovi debiti fuori bilancio «dovuti a carenze di programmazione», valutare correttamente i rischi derivati dal vasto contenzioso legale in sospeso e «dalla procedura concorsuale di Atac», razionalizzare le aziende partecipate, completando il piano di cessioni, valorizzare il patrimonio immobiliare, intervenire una volta per tutte sul problema dei fondi indebitamente pagati per il salario accessorio dei dipendenti comunali. Sono alcune delle prescrizioni (quasi due pagine intere della relazione) che i revisori dei conti dell'Oref affidano al Campidoglio, come condizioni al parere favorevole espresso sul bilancio di previsione 2018, approvato dalla giunta di Virginia Raggi e ora in attesa del via libera definitivo dell'assemblea capitolina. Il documento è accolto comunque con favore a Palazzo Senatorio, visto che l'organismo in passato aveva bocciato sia la prima stesura della manovra previsionale 2017-, sia il consolidato di settembre, innescando uno scontro aperto con la maggioranza M5S.

I PUNTI
La lista delle osservazioni dell'organo di revisione del Comune di Roma, come detto, è piuttosto lunga. L'Oref in particolare rileva che «emergono continuamente debiti fuori bilancio che sfuggono al controllo e alla programmazione e rendono necessari ulteriori accantonamenti che alimentano l'incertezza dei saldi». In particolare, si legge nella relazione tecnica, «sono ancora irrisolte le problematiche riguardanti i Punti verde qualità», che hanno già obbligato l'amministrazione ad accantonare «oltre 137 milioni a seguito di escussioni sui mutui garantiti e alimentano tali rischi per ulteriori 100 milioni». Inoltre, osservano i revisori, «potranno derivare conseguenze economiche e finanziarie» per il Campidoglio «dall'esito della procedura concorsuale attivata per la società partecipata Atac spa».

LE PRESCRIZIONI
Per mettere i conti al sicuro l'Oref chiede a Palazzo Senatorio «l'adozione di provvedimenti, soltanto enunciati nel documento unico di programmazione (Dup) e non ancora tradotti in azione, finalizzati alla gestione e valorizzazione del patrimonio», soprattutto immobiliare, «e al proseguimento dell'azione di riduzione e razionalizzazione degli oneri derivanti dai fitti passivi». In particolare si chiede «l'adozione del piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari». Sul fronte delle aziende, i revisori chiedono ancora una volta «di provvedere all'attuazione, in tempi brevi, del piano di razionalizzazione delle partecipate, ottimizzando la gestione delle società e ottenendo così risparmi di spese, riduzione dei rischi derivanti dalla gestione delle società nonché l'incasso delle risorse previste dalle alienazioni». Sul salario accessorio, infine, si chiede «di monitorare i termini della prescrizione e della decadenza, relativamente all'ipotesi di dover procedere al recupero del danno erariale nei confronti dei soggetti responsabili dell'indebita erogazione dei fondi».

LE REAZIONI
L'assessore al bilancio vede il bicchiere mezzo pieno: «L'organo di revisione ha riconosciuto la correttezza e il rigore con cui sono stati costruiti il Dup e il progetto di bilancio triennale - spiega Gianni Lemmetti - A Roma si torna a fare programmazione, fissando gli obiettivi da raggiungere e assegnando le risorse necessarie per garantire servizi e investimenti a favore della città».

Le criticità segnalate, sostiene il responsabile dei conti capitolini, «riguardano principalmente problematiche strutturali ereditate dal passato, proprio a causa di una mancata programmazione delle spese che spesso non trovavano adeguata copertura nelle entrate».

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