Olimpiadi, la Raggi prepara il suo no Tensione con il Coni «Ora serve un voto» `

Olimpiadi, la Raggi prepara il suo no Tensione con il Coni «Ora serve un voto» `
di Simone Canettieri
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Mercoledì 21 Settembre 2016, 07:44 - Ultimo aggiornamento: 14:51


ROMA Tutti intorno alla sindaca, dai parlamentari ai consiglieri comunali, scommettono che alla fine ci sarà un «no» alla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024. Oggi sarà il giorno della verità: alle 14.30 Virginia Raggi incontra il numero uno del Coni Giovanni Malagò e il presidente del comitato paralimpico Luca Pancalli. Un'ora dopo è in programma la conferenza stampa dove la sindaca si presenterà con un contro-dossier per giustificare il no. In mezzo la riunione fiume di ieri notte a Palazzo Senatorio. Da una parte i vertici del comitato promotore Roma2024 guidati da Diana Bianchedi e dal capo di gabinetto del Coni Francesco Soro, dall'altra due consiglieri comunali, Angelo Diario, presidente della commissione sport, e Paolo Ferrara, capogruppo del M5S, e a turno si sono succeduti una lunga lista di consiglieri pentastellati, compreso il presidente dell'Aula Marcello De Vito, che si sono affacciati.

IL TAVOLO
La riunione tecnica sul dossier dei Giochi - c'era chi parlava all'inizio di prove d'intesa - prenderà poi una piega politica e quindi decisionale quando trapelano gli orari così ravvicinati dei due appuntamenti odierni. Che sembrano lasciare poco spazio all'immaginazione. O a una frenata. Anche perché c'è l'intero M5S, a partire da Beppe Grillo, che pende dalle labbra di Virginia in vista della festa di Palermo di questo week-end dove la sindaca dovrà portare lo scalpo dei Giochi. Non sono concessi i «ni» e nemmeno i temporeggiamenti.
Il vertice a Palazzo Senatorio è andato avanti fino a tarda notte. Con voci contrastanti e surreali. Ore a parlare di progetti e coperture economiche, anche se secondo molti, soprattutto sponda Coni, la decisione era stata già presa. Né il vicesindaco Daniele Frongia (che si è affacciato per un secondo) né la Raggi hanno partecipato a questo appuntamento tecnico operativo. Che potrebbe essere l'ultimo prima del parere negativo del Comune alla candidatura che vede sfumare investimenti per 5 miliardi di euro (1,7 solo dal Cio, più il Governo e gli sponsor).
A tarda notte, finito il summit, la Bianchedi ha mostrato ottimismo: «Abbiamo dato tutto. Abbiamo fatto un buon lavoro, c'è materiale per lavorare ancora Sono soddisfatta - ha concluso Bianchedi - perché siamo riusciti a parlare di alcuni temi ed a dare delle risposte».

LO SCONTRO
I dubbi sull'incidenza del vertice bilaterale è stata testimoniata anche dall'assenza del responsabile all'Urbanistica Paolo Berdini, che ha lasciato il Comune prima che iniziasse il rendez-vous. Con una posizione un po' ondivaga: «Io favorevole? Io sono favorevole a un altro modello di città, non so se in questo progetto ci possano essere anche i Giochi». Salutata la delegazione del Coni e del comitato promotore, i consiglieri di maggioranza hanno relazionato Frongia e Raggi sulla discussione.

Il bello è che tecnicamente la vicenda potrebbe non esaurirsi così. E cioè con la dichiarazione della Raggi che boccia il sogno a Cinque cerchi della Capitale per salvare quello a cinque stelle della propria maggioranza. Dal Coni infatti insistono: «Per annullare la mozione precedente passata con Ignazio Marino ne serve un'altra». Ergo: il Consiglio comunale di Roma dovrà esprimersi e votare sull'eventuale no ai Giochi. Ci dovrà essere una discussione e un voto finale. Nel frattempo, però, la candidatura continuerà a camminare seppur teoricamente su un binario morto perché il M5S gode di una maggioranza unica e compatta: 29 consiglieri che difficilmente sfiducerebbero la Raggi. Che dopo aver risolto un problema politico ora potrebbe trovarsi davanti a una serie di questioni amministrative non di poco conto. Il Coni e il comitato promotore pur di incassare il sì del Campidoglio anche ieri sera si sono detti disponibili a rivedere l'intero dossier 2024, soprattutto hanno fugato qualsiasi dubbio sulla gestione economica dell'evento. Basterà una notte a far cambiare idea e linea politica al M5S? C'è chi dice no.