Caso Marra, le chat intercettate: «Virginia, non ti ho mai nascosto nulla»

Raggi
di Michela Allegri e Valentina Errante
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Venerdì 23 Giugno 2017, 08:08 - Ultimo aggiornamento: 16:24

Non era «uno dei 23mila dipendenti», come l'ha definito Virginia Raggi, fino al giorno del suo arresto Raffaele Marra era un punto di riferimento per la sindaca e per tutti gli assessori. Era lui lo snodo dell'organizzazione della macchina amministrativa, gestiva nomine e incarichi. Una circostanza che emerge con chiarezza dalle intercettazioni depositate agli atti del processo a carico dell'ex capo del personale del Campidoglio, imputato per corruzione.

Sono invece le chat tra la Raggi e Marra a mettere nei guai la sindaca, accusata di abuso d'ufficio e falso per avere negato un ruolo del capo del Personale nella nomina del fratello, promosso capo del Turismo: «Abbiamo detto che restava con Adriano» (Meloni, assessore al turismo ndr), scriveva la sindaca a Marra. Dagli atti emergono contrasti e unori nel Movimento: «Grillo voleva cacciarmi», dice Marra a un'amica.

LE CHAT
Quando scoppia il caso della nomina di Renato Marra, la sindaca è irritata, scrive subito nella chat Telegram a quello che era ancora il suo braccio destro, dimostrando che Marra si è occupato in prima persona della nomina del fratello a capo del Dipartimento Turismo, e che quell'incarico è stato concordato: «Leggo sui giornali - si legge in una conversazione del 14 novembre - dell'aumento di tuo fratello».

Lui risponde: «Evidentemente merito questo, scaricami. Meglio per te. Così togli le persone dalla tua giugulare...mi stai dando del disonesto. Non ti ho mai nascosto nulla, te l'ho detto! Evidentemente non troppe volte! Se lo avessi fatto vicecomandante la fascia era la stessa». E la Raggi replica: «Infatti abbiamo detto vice no, abbiamo detto che restava con Adriano» (Meloni assessore al Turisimo) Marra ribatte: «E infatti il posto era quello di cui abbiamo sempre parlato. Però se può servire puoi sempre revocarlo così anche l'altro Marra paga per nulla, qualunque sarà la tua scelta come sempre la rispetterò, indipendentemente da tutto ti voglio bene».

Parlando con Adriano Meloni della vicenda di Renato, Marra ricorda una frase della sindaca: «Lei disse: Ma tu guarda un po' se io devo rinunciare a tuo fratello soltanto perché sennò mi rompono le palle!. Ma so' parole che ha detto lei, mica l'ho detto io». Poi si sfoga: «Mi dispiace sta cosa Però non mi può addebita' cose come se avessi fatto una manovra per promuovere mio fratello... perché sta cosa è stata condivisa co' tutti. Tu l'hai detto a lei, lei lo ha detto a me, io prima di farle firma' il provvedimento dico: allora è sicuro, è confermato, mio fratello al Turismo?, sì, è confermato. Mo' che cosa vuoi da me?».

VIRGINIA VUOLE SAPERE
A ottobre l'allora vicesindaco Daniele Frongia chiamava Marra per chiedere informazioni su come procedere con la nomina del nuovo capo di Gabinetto. E dopo averle ottenute chiedeva anche per conto del primo cittadino: «Virginia ha quelle due posizionidi Gabinetto e voleva sì, esatto, voleva aveva già quelle altre per delle persone, insomma», informandosi, anche per conto della sindaca: «Virginia mi ha detto di chiedere a te perché, per capire meglio. Io non ho capito per quale motivo non si possono cambiare le deleghe adesso, perché io ho ancora quelle vecchie e sto impazzendo».

MI CHIAMÒ LOMBARDI
È ancora in una telefonata di ottobre che Marra spiega come sia nata, all'interno del Movimento, la fronda contro di lui e quei contrasti con l'area di Roberta Lombardi, sostenendo di essere stato chiamato a collaborare proprio dalla deputata che voleva nominarlo presidente del municipio. La scelta di Virginia Raggi di chiamarlo nel suo Gabinetto avrebbe acceso i contrasti.

«Questa è una sciocchezza perché Grillo di me che gliene fregava a lui di me. Lo sai come nasce sto contrasto co' questi qua? Nasce perché nel mese di giugno, dopo che lei aveva vinto le elezioni, Marcello De Vito, che è uno delle persone più legate alla Lombardi mi chiese se volevo collaborare con lui, io dissi Guarda, io non ho nessun problema a collaborare se il sindaco dà l'ok, io sono disponibile. Vanno a parlà col sindaco per dire allora abbiamo deciso, Marra viene a fare il direttore del municipio, lei disse che cosa avete deciso? Marra rimane co' me! Anzi, io lo sto per nominare vice-capo di Gabinetto. Di tutto ciò io non sapevo un c.. Evidentemente loro hanno potuto pensare che io avevo detto sì a loro e sì a lei e da quel momento mi hanno messo in mezzo».

E l'amico replica: «Eh perché poi la Lombardi, da quanto ho letto, non è che poi arrivato ad un certo punto pure su di te mi pare che non è che è stata molto». E Marra: «È stata la più bastarda di tutte, è quella che ha fatto usci' tutto su di me, che mi ha massacrato, che ha parlato coi giornali, che mi ha mi ha remato contro».

SONO DEI CEREBROLESI
A ottobre scorso Marra si sfoga con un'amica: «Tu le fai pure le pensate, le disegni e trovi le soluzioni, però poi se non ci sta uno che gli dà seguito, rimangono tutti i foglietti di carta». E Marra replica: «Ste stronzate che il pensatoio e ho detto: ma per fare il pensatoio devi portà gente pensante, se tu porti cerebrolesi ma che vuoi pensà. Tu puoi pensare se crei un pensatoio dove ci porti le migliori intelligenze, no, per le persone dotate in un certo eh, ma se tu vai con quattro scemi, può sta' pure sei anni là dentro. L'amica ride e commenta: «Non esce niente».

A novembre scorso Marra parla con Giovanni Boccuzzi - cinque stelle, presidente di un municipio. Una conversazione che dà la misura delle modalità di gestione delle nomine: «Io voglio farti una cortesia - dice Marra - vediamo tra quelli che rimangono, vediamo se riesco a darti qualcuno...possiamo provare a darti Voglino...però non ha fatto mai politiche sociali».

E Boccuzzi «A Raffaè, noi qui c'avemo 25mila mussulmani, c'abbiamo gli sgomberi, siamo veramente aggravati. Cioè dacce una persona che cioè Poi, dasto Bigari! Ma Bigari non si può tocca'. E cioè, alla Baldassarre gli ho detto: scusa, ma dammi una mano, invece qui sembrerebbe che dobbiamo aiuta Virginia dice che dobbiamo aiuta' i Municipi e qui insomma ehm Dai, su..li altri sò andati alla grande. Io avevo chiesto a Berdini de' damme na mano». Marra risponde: «Scusa, allora dobbiamo allora dobbiamo fa' un'altra cosa, dobbiamo cerca' di capire se riusciamo, se alla fine di sto giro non c'è nessuno, proviamo a vede' se c'è u Tu solo che tu mi dicesti che ad interim non lo vuoi uno, vuoi uno che viene a lavora' soltanto per te».

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