Campidoglio, nomine dei vigili: un incarico ad hoc al fratello di Marra

Campidoglio, nomine dei vigili: un incarico ad hoc al fratello di Marra
di Simone Canettieri
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Domenica 30 Ottobre 2016, 11:53 - Ultimo aggiornamento: 31 Ottobre, 07:56
Nel Tetris del Campidoglio serpeggia un altro caso Marra. Non si tratta di Raffaele, direttore del Personale chiamato teoricamente a chiudere la rotazione di 163 dirigenti entro domani così la nomina di tutti i vertici del Comune, bensì di Renato Marra. Il fratello maggiore del braccio destro della sindaca Raggi, a capo del gruppo Gssu dei vigili urbani, specializzato nell'abusivismo commerciale. Anche lui ex finanziere da settembre è in lizza per diventare il nuovo comandante della polizia municipale, nomina che scade domani (per ora c'è l'interim di Diego Porta) ma destinata a essere prorogata. Ma l'operazione è troppo spericolata.

I DUBBI
Soprattutto in queste ore in cui Marra jr si trova a schivare i colpi dei vertici del M5S per via del suo passato di dirigente alla corte di Gianni Alemanno e soprattutto per una convenzione con un costruttore, considerata dal M5S di favore, stipulata quando dirigeva il dipartimento legato all'Emergenza abitativa. Una bufera che ha fatto muovere anche Beppe Grillo che ha chiamato la sindaca per avere spiegazioni a riguardo. Ma ottenendo, a quanto pare, un «no» alla richiesta di depotenziamento dell'attuale capo del Personale. E qui entra in scena l'altro Marra, Renato. Considerato uno dei migliori dirigenti del corpo (è stato l'unico a essere stato premiato dal commissario Francesco Paolo Tronca lo scorso maggio) sul suo futuro si annidano diverse prospettive. Sfumata l'ipotesi che possa andare a dirigere tutti i vigili urbani, in queste ore circola l'ipotesi che per lui, considerato «tra i più operativi su strada», ci sia la possibilità di creare una nuova super struttura comprendente il Gssu e il Git. Per un totale di quasi 500 agenti.

IL RAPPORTO
Questa sarebbe la richiesta del Marra vigile inoltrata al Marra capo del Personale del Comune attraverso un ambasciatore importante a cui sono entrambi legati. Anche perché il braccio destro della Raggi fino a questa estate spiegava: «Mio fratello? Molto bravo, ma non abbiamo più rapporti per dissidi personali». Sarà così o è solo strategia? Non si sa. Di sicuro i timori dentro al M5S di una nomina considerata a trazione familistica e clientelare ci sono, eccome. Il nome di Raffaele Marra d'altronde continua a mandare in fibrillazione la base pentastellata, i consiglieri e i parlamentari, soprattutto quelli romani, capitanati da Roberta Lombardi di nuovo sulla scena della Capitale pronta a non fare sconti all'arcinemica Virginia.

LO STOP
Di sicuro per la macchina capitolina sono ore decisive. Domani è il giorno delle grandi scadenze: quella più importante riguarda le posizioni apicali dell'amministrazione. Il capo dei vigili, quelli di Ragioneria e l'Avvocatura. Nomine che scadono ma destinate a una nuova proroga, come ammesso anche dal Raggio magico. Insieme a questa partita ce n'è un'altra: riguarda la riforma della macrostruttura attraverso l'interpello. In questi giorni i dirigenti del Comune e dei municipi hanno espresso se e dove vorrebbero essere spostati. Il risiko più interessante riguarda i responsabili dei dipartimenti. Tra questi c'è anche Raffaele Marra, il capo del Personale, colui che sta gestendo questo processo tra possibili conflitti di interesse e fuoco amico del M5S. Anche lui è in scadenza domani: i pentastellati, Grillo in testa, lo vorrebbero in posizione meno centrale («Direttore di un municipio periferico»), lui, convinto di essere nel giusto va avanti, forte soprattutto della blindatura della sindaca. Alla fine chi avrà la meglio?