Roma, il Comune fa cassa: giro di vite sulle multe per recuperare 800 milioni

Roma, il Comune fa cassa: giro di vite sulle multe per recuperare 800 milioni
di Fabio Rossi
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Domenica 14 Gennaio 2018, 09:10 - Ultimo aggiornamento: 09:14
Più fondi dalle entrate tributarie, con attenzione al recupero degli arretrati, ma soprattutto da quelle extratributarie, in primis le multe, per dare respiro alle casse del Campidoglio. Nel bilancio di previsione 2018 del Campidoglio si punta forte sul recupero delle cifre non incassate in precedenza, i cosiddetti residui attivi.

Ma anche a incassi nuovi di zecca: dall'incremento delle multe per violazioni del Codice della strada, già avviato nel 2017, alla precisa impennata delle rimozioni, fino all'aumento delle tariffe più varie, dai canili ai mercati rionali. Senza affrontare il tema della Tari, che resta ancora sospeso in attesa che si definisca il piano rifiuti del Campidoglio, con relative spese per la raccolta e lo smaltimento dell'immondizia prodotta ogni giorno nella Capitale.

LE CIFRE
Le previsioni di cassa per il 2018, contenute nella manovra redatta dall'assessore Gianni Lemmetti e approvata a dicembre dal consiglio comunale, fissano in 2.220 milioni e rotti l'incasso nel 2018 sul fronte delle entrate extratributarie, ossia il denaro che il Comune ottiene dai servizi e dalle istituzioni che gestisce direttamente (per esempio le mense scolastiche e i servizi assistenziali) nonché i proventi degli oneri di urbanizzazione e delle multe.

Un incremento notevole rispetto ai 1.412 milioni che rappresentano la cifra definitiva, per questa voce, nel 2017, con una differenza di oltre 800 milioni. Nei conti del Campidoglio, anno dopo anno, si è accumulata una voragine da 7.919.695.421 miliardi di euro di crediti non riscossi, secondo le cifre inserite nel documento unico di programmazione (Dup) dalla giunta di Virginia Raggi. Di questi crediti, oltre 1,6 miliardi sono dovuti proprio alle multe arretrate non pagate.

LA STRATEGIA
Per recuperare almeno parte di questi soldi, l'amministrazione capitolina vuole avviare un giro di vite sul servizio di notifiche e riscossioni. Tanto che lo scorso 27 dicembre la giunta nell'ultima variazione di bilancio del 2017, ha addirittura pescato ben 750 mila euro dal fondo di riserva di Palazzo Senatorio «a seguito di un incremento degli accertamenti di violazione al Codice della strada». Il cambio di passo dovrà poi essere esteso anche alle imposte e ai tributi locali: qui l'amministrazione prevede di passare dai 4.362 milioni incassati nel 2017 ai 4.513 dell'anno in corso. Per il Comune si tratta di una svolta di importanza strategia: secondo i revisori dei conti dell'Oref, infatti, il Campidoglio ha percentuale di riscossione - delle multe, ma anche di imposte e tributi locali - pari al 25,4 per cento. E questa «cronica lentezza» si traduce in un «elemento di forte criticità nella gestione corrente». Che, in periodi di vacche magre, non può più essere tollerata.
 
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