Roma, movida, divieti ignorati da Monti e Trastevere assedio di alcol e vetro

Roma, movida, divieti ignorati da Monti e Trastevere assedio di alcol e vetro
di Alessandro Di Liegro e Alessia Marani
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Domenica 9 Luglio 2017, 09:46 - Ultimo aggiornamento: 12:47
La linea dura, almeno per ora, è solo sugli esercenti: meno di cento i locali tra minimarket gestiti da stranieri, bar, pub e pizzerie che nella notte sono stati controllati dai vigili urbani nel rispetto dell'ordinanza antialcol del Campidoglio appena entrata in vigore. Una goccia nel mare rispetto alle migliaia di attività aperte nelle piazze e strade di quattordici municipi su quindici (l'unico escluso è il XIV, quello della sindaca Raggi) interessate dalle regole che vietano, a partire dalle 22, a seconda delle fasce orarie, la vendita e il consumo di alcolici, fuori e dentro i locali. Ogni verifica, d'altronde, porta via tempo e ieri in tutto il Centro erano appena 25 gli agenti dedicati, una cifra paradossalmente ragguardevole per i numeri dei caschi bianchi romani sempre ridotti all'osso in notturna e in periodo di ferie. Dunque, insufficienti a presidiare ogni angolo della città. Sono state passate in rassegna le attività di Corso Vittorio, via della Cancelleria e piazza Sant'Egidio, piazza San Calisto e via di San Francesco a Ripa, a Trastevere. Il 65% delle quali è stata multata per 100 euro per non avere esposto i cartelli in quattro lingue con le norme dell'ordinanza (un foglio A4 scritto piccolissimo) necessari a informare gli avventori delle nuove regole. Se nessuno li avvisa, infatti, i clienti sorpresi a bere fuori dalle regole, potrebbero persino impugnare le contravvenzioni. Intanto, qualche decina di multe è stata comminata.
POCHI VS TANTI
L'altra notte, alle due, le auto bianche e blu coi lampeggianti accesi erano schierate su piazza di Santa Maria in Trastevere. Gli agenti sono entrati nei locali di piazza San Calisto fra i buh... e gli andate a casa di centinaia di giovanissimi in strada, molti dei quali bevevano liberamente. La politica del comando è: prima facciamo in modo che ci sia informazione, che i titolari della attività e i consumatori siano responsabilizzati, poi passeremo a controlli più rigidi sui divieti imposti. Anche perché in pochi contro centinaia di potenziali scalmanati è dura, e si potrebbe innescare una miccia pericolosa per l'ordine pubblico ottenendo l'effetto opposto a quella «sicurezza, rispetto del decoro urbano e della quiete pubblica» che la sindaca Virginia Raggi ha posto come obiettivo dell'ordinanza.
Altra zona calda della movida capitolina. Da via Urbana fino a via dei Serpenti di controlli neanche l'ombra. Sono circa le 23 di venerdì notte e fra piazza degli Zingari, via Urbana e piazza della Madonna dei Monti la vita notturna appare più svilita che sobria. Fuori la metro Cavour due ragazze ciondolano si avviano verso il prossimo locale. Cè una camionetta dei carabinieri a in piazza della Madonna dei Monti che può provvedere solo ad alcune segnalazioni, oltre a intimare di non sedersi sugli scalini della Fontana dei Catecumeni. Ma basta un attimo di distrazione e la gente torna a sedersi, rendendo vani gli sforzi delle forze dell'ordine. «La competenza sarebbe dei vigili urbani - dice un militare - ma non sono abbastanza. Noi cerchiamo di aiutarli segnalando chi contravviene alle ordinanze».
IL TEST
Per testare l'ordinanza basta andare in uno dei minimarket h24 e comprare una bottiglia di birra: alcuni - soprattutto turisti - riescono a uscire con addirittura 2 o 3 bottiglie. Se a Madonna dei Monti la presenza delle forze dell'ordine fa quantomeno da deterrente, in piazza degli Zingari non c'è freno: due innamorati pasteggiano a vino rosso, seduti su un muretto, mentre intorno a loro è un tappeto di bottiglie. È passata ormai la mezzanotte, il consumo di alcolici, non solo in vetro, sarebbe del tutto vietato in strada, eppure, all'angolo della piazza simbolo del quartiere, si beve in bottiglia con estrema tranquillità, scatenando la reazione di alcuni gestori: «Noi facciamo sempre tutto in regola - dice Yuriy Boryis della Bottega del Caffé - mentre qui c'è qualcuno che fa come gli pare. Dove sono i controlli?». Eccoli che arrivano. A essere identificato è un uomo che fa da palo, suggerendo ai consumatori di non allontanarsi eccessivamente da un locale che a mezzanotte inoltrata proseguiva nella vendita di alcolici in bottiglia di vetro. «Dentro ci sono 50 gradi, sarò libera di dissetarmi all'aperto»? Chiede Caterina. Almeno fino al 31 ottobre non con gli alcolici.
 
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