Meloni: porte aperte ma non aspettiamo più nessuno. No apparentamenti al ballottaggio

Meloni: porte aperte ma non aspettiamo più nessuno. No apparentamenti al ballottaggio
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Giovedì 21 Aprile 2016, 18:25 - Ultimo aggiornamento: 21:01
Giorgia Meloni parla chiaro: «Io corro per vincere. Chi deve decidere, decida ora». Il tempo per aspettare un passo indietro di Forza Italia, e quindi di Guido Bertolaso, è ormai scaduto, la corsa al Campidoglio della candidata di Fratelli d'Italia parte dalla terrazza del Pincio nel giorno del Natale di Roma, senza il «solito guizzo» di Berlusconi che la Meloni ha atteso fino a pochi minuti prima dell'intervista-comizio che ha ufficialmente inaugurato la sua campagna elettorale.

Con lei sul palco anche il segretario del principale partito che sostiene la sua candidatura, la Lega di Matteo Salvini, che è riuscito a trasformare in applausi i fischi che poco prima del suo ingresso avevano indispettito Rita Dalla Chiesa durante un intervento a favore dei diritti gay. Ad ascoltarla anche Donna Assunta Almirante, affiancata da gran parte della nomenklatura di FdI e della Lega, compresa la capolista Irene Pivetti.

Prima di sedere sulla poltroncina bianca con vista su piazza del Popolo e rispondere alle domande del giornalista Antonello Piroso, la Meloni ha voluto lanciare l'ultimo appello al «buonsenso» al Cavaliere. «Le mie porte sono aperte a tutti ma non aspettiamo più nessuno - ha sottolineato -. Di fronte a un'occasione così importante è secondaria la tattica di partito. Ho deciso di candidarmi quando ho capito che Bertolaso è un candidato che non può arrivare minimamente al ballottaggio. Spero che gli altri abbiano altrettanto buonsenso».

A rincarare la dose è stato anche Salvini. «Berlusconi - le parole del leader leghista - ha di fianco alcuni pessimi consiglieri che rischiano di rovinarlo. Lui è bravo a far di conto ma di fianco c'è qualcuno che lo vuole far perdere. Chi non appoggia Meloni aiuta Renzi e chi aiuta Renzi non sarà alleato della Lega».

Tra bandiere tricolore, palloncini, cori e il Cupolone a fare da sfondo Meloni ha poi escluso alleanze al secondo turno. «Squadra che vince non si cambia. Perché se arriviamo al ballottaggio gli apparentamenti non li facciamo. Chi deve decidere decida ora», ha detto ancora la candidata sindaco di Fratelli d'Italia aggiungendo: «Io voglio vincere a Roma. A qualcun altro può non interessare ma a me si».

Poi, in un'intervista di poco meno di un'ora, ha affrontato i principali temi che accompagneranno la sua corsa verso il Campidoglio, dalla lotta all'abusivismo commerciale al pugno duro nei confronti di rom e immigrati e contro l'accattonaggio, specie dei bambini. E poi una promessa: «Ci sarà una totale discontinuità» anche con l'esperienza Alemanno, «rispetto a quella incapacità di rompere gli schemi di potere del passato».

«Mi sono candidata perché ho capito che non c'erano alternative. Io voglio vincere», ha insistito Meloni. «Per non consegnare Roma alla sinistra, al Pd e al Movimento 5 Stelle bisogna sostenere Giorgia Meloni», ha continuato.

«Se Berlusconi scegliesse Marchini tanti elettori di Forza Italia non lo capirebbero. Perché andare su un uomo che viene da un'esperienza diversa dalla nostra? Con Forza Italia siamo stati alleati fino a ieri», ha poi detto Meloni a chi le chiede se Berlusconi possa decidere per appoggiare Marchini.

«Ci sarà una totale discontinuità con quella esperienza, rispetto a quella incapacità di rompere gli schemi di potere del passato», ha detto ancora la candidata di Fratelli d'Italia parlando dell'esperienza di Gianni Alemanno in Campidoglio. «Il fatto che Alemanno appoggi un altro candidato mi pare già un elemento di discontinuità», ha aggiunto.

«Ero perplessa a candidarmi, ho deciso di farlo quando ho capito che non c'era alternativa ed esisteva il rischio di consegnare Roma alle due sinistre, quella classica e quella del Movimento Cinque Stelle. I romani sanno la scelta da fare, anche valutando il tema del voto utile», ha poi detto Meloni.

«Un ballottaggio tra donne sarebbe interessante e anche una novità per Roma. Rispetto i miei avversari ma non temo nessuno», ha continuato parlando del possibile ballottaggio alle prossime elezioni con la candidata del Movimento 5 Stelle, Virginia Raggi. «Da parte sua ho notato una maggiore recrudescenza nei miei confronti ultimamente - sottolinea la Meloni - è buon segno. Grillo e gli altri le avranno detto di essere più cattiva». 

«Vedrò Cantone martedì per un confronto con l'Anac e per una collaborazione effettiva per capire a monte se il lavoro che stiamo facendo è sufficiente», ha poi annunciato Meloni.


 
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