Roma, maxi-stipendi Campidoglio: i dubbi tra i consiglieri M5S

Roma, maxi-stipendi Campidoglio: i dubbi tra i consiglieri M5S
di Mauro Evangelisti
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Mercoledì 17 Agosto 2016, 08:44 - Ultimo aggiornamento: 18 Agosto, 10:14

ROMA «Ma no, non parlerei di malessere. Diciamo che chiedono chiarimenti». Paolo Ferrara svolge il suo ruolo di capogruppo del Movimento 5 Stelle e quindi deve minimizzare e spegnere l'incendio. Ma tra i consiglieri comunali di M5S c'è insofferenza per i super stipendi concessi a capo di Gabinetto (193mila euro annui) e capo della segreteria politica del sindaco Virginia Raggi (120mila euro, il triplo di quanto guadagnava come funzionario comunale). Alcuni stanno parlando delle loro perplessità e del loro imbarazzo sulla chat WhatsApp interna del movimento. Poi, certo, in chiaro, sulle pagine Facebook si mostrano tutti fedeli alla linea e condividono il post in cui M5S Roma risponde agli attacchi.

CONFRONTI
Sia chiaro: la tesi difensiva dei 5 Stelle non è fuori dal mondo, se si prendono le cifre complessive di quanto è stato speso per gli staff dai predecessori emerge che la Raggi sarà più oculata. In particolare, Marino aveva una spesa annua di 5,3 milioni di euro all'anno, Virginia Raggi promette di fermarsi a 5, anzi si sta lavorando per un colpo a sorpresa, un conto complessivo a 4,7. Poi, certo: Marino aveva 12 assessori, la Raggi 9. Vissero tutti felici e contenti? No. Prima di tutto, il malumore, quello che corre sulle chat riservate, quelle frasi che Ferrara definisce «semplici richieste di informazioni», riguarda soprattutto il capo della segreteria politica, Salvatore Romeo. «Stiamo parlando di un attivista che lavora come funzionario al Comune di Roma - racconta un insider del Movimento 5 Stelle -, per la sua fedeltà al Movimento è stato scelto come capo della segreteria politica dalla Raggi, il suo stipendio è stato così triplicato, sfiorando i 120 mila euro lordi. Ecco, qui si sta andando contro tutti i nostri principi, perché la militanza non deve dare benefici economici.

Che senso ha chiedere allora ai parlamentari M5S di tagliarsi lo stipendio?». Dubbi anche per lo staff importante di Frongia, il vicesindaco, che pure ha solo la delega dello sport. L'altro problema, che secondo molti potrebbe creare nel migliore dei casi degli imbarazzi, nel peggiore anche problemi giudiziari, è la modalità con cui è stato affidato l'incarico al magistrato Carla Romana Raineri, capo di Gabinetto della Raggi per 193 mila euro all'anno, ben oltre il doppio di quanto guadagna l'omologo di un'altra sindaca a 5 stelle in un'altra grande città (Chiara Appendino a Torino). E' stata nominata sulla base dell'articolo 110del Testo unico degli enti locali e non ex 90. Come mai? Perché nel secondo caso, il tetto massimo dello stipendio sarebbe stato 170 mila euro, meno di quando concesso alla Raineri per garantirle lo stesso stipendio che ha come magistrato. Con il 110 c'è discrezione sul compenso, ma sarebbe stato necessario ricorrere a un bando pubblico. Non a caso, a Milano e a Torino i capi di gabinetto sono stati nominati ex articolo 90. L'altro giorno il capogruppo di Fratelli d'Italia, Fabrizio Ghera, ha annunciato che presenterà alcuni esposti alla procura. E ieri, sempre da FdI, i consiglieri comunale e regionale Figliomeni e Santori hanno aggiunto: «Porteremo un esposto anche alla Corte dei conti». C'è chi sostiene che si potrebbe prefigurare il reato di abuso di ufficio. Tutto da dimostrare ovviamente, ma era una grana che si poteva evitare.
 
MOBILITAZIONE
La contraerea su Facebook e Twitter del Movimento 5 Stelle romano è scatenata, con fotomontaggi che - anche con alcune cifre sbagliate - fanno il confronto con i capi di gabinetto del passato, ma proprio questa mobilitazione organizzata dà il segno dell'imbarazzo che avanza. C'è anche una disparità di trattamento: per alcuni si spendono molti soldi, altri - come chi si occuperà di comunicazione - si vedono stipendi tagliati e addirittura non vengono riconosciuti loro i contratti da giornalisti, dopo due mesi di lavoro di fatto in nero e non retribuito. Non solo: l'intervista al Messaggero del capogruppo M5S in Regione Lazio, Devid Porrello, che, pur rispettando la scelta della Raggi, ricordava che i pentastellati avevano chiesto a Zingaretti di porre un tetto ai compensi dei dirigenti di 155 mila euro (la Raineri invece ne prende quasi 200mila), ha causato qualche reazione stizzita negli uffici del Campidoglio. «La Regione è una cosa, il Campidoglio è un'altra», arrischia una difesa della Raggi un poco doppiopesista una consigliera comunale M5S. Domani ci sarà un'altra tranche di nomine (forse tornerà la Raggi dalle ferie per garantire il numero legale in giunta) e si rischia una conseguente ondata di polemiche: il dg di Ama sarà nominato senza un bando, mentre, con un compenso di 40mila euro annui, una attivista del Movimento 5 Stelle di Ostia sarà chiamata a fare parte dello staff della Raggi per seguire i rapporti con il Municipio X (commissariato per mafia).