Marchini-Bertolaso, prove di intesa: «Grazie Guido, hai a cuore Roma»

Marchini-Bertolaso, prove di intesa: «Grazie Guido, hai a cuore Roma»
4 Minuti di Lettura
Martedì 26 Aprile 2016, 10:39 - Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 16:05

Ancora parole di stima e prove di intesa fra Alfio Marchini e Guido Bertolaso. «Io ringrazio Bertolaso perché dire che è pronto a fare un passo indietro per un suo competitor è particolare e anomalo. Gli fa onore e dimostra che Bertolaso ha molto più a cuore rispetto agli altri Roma, che è di una pasta diversa», ha detto oggi Marchini a Coffee Break su La7. «Bertolaso credo si possa criticare sotto tutti i punti di vista ma non vi è dubbio che sia uno capace di risolvere alcuni problemi. Se non ci fosse andrebbe inventato come profilo, perché Roma ha una situazione emergenziale h24», ha aggiunto Marchini.

A chi gli chiede se non è disposto lui a fare un passo verso il candidato di Silvio Berlusconi, Marchini ha risposto: «No. Il tema non è chi resiste di più. Noi abbiamo un movimento civico che sono 3 anni che sta a Roma, ha centinaia di migliaia di elettori, di volontari, che rimane a prescindere da me. C'è un impegno che va vista con una prospettiva ventennale. La mia collocazione "libero dai partiti" non vuol dire "contro per uccidere i partiti", ma essere abbastanza forte. Marino "è morto subito" perché non aveva una forza propria. Anche Giachetti, che è una gran brava persona, la stessa Meloni non faranno niente perché sono vittime del meccanismo del consenso dei partiti che ha ridotto Roma così. Poi sfatiamo un altro mito sulla Raggi: io ho conosciuto altri consiglieri comunali meno belli e telegenici di lei ma molto più capaci e competenti. Anche lì c'è un brand che si vende». 

«Siamo rimasti 72 lunghissime ore a capire quello che si poteva fare. E io l'avevo detto chiaramente, anche a Berlusconi, che ero disposto a fare un passo indietro per trovare una convergenza con Alfio Marchini, che era e rimane il candidato più simile a me. A Berlusconi ho detto "guarda, io non sono certo uno appiccicato alla sedia a tutti i costi, voglio solo il bene dei romani". Lui mi ha ascoltato ed era pronto a valutare tutto. Poi si è messo di mezzo il suo partito, sostenendo a più voci che andare con Marchini avrebbe compromesso per sempre l'alleanza a livello nazionale con Lega e FdI», ha detto oggi Bertolaso in un'intervista al Corriere della Sera. Bertolaso afferma di sperare ancora nella possibilità che si trovi una quadra con Forza Italia e Marchini, «ma visto al punto in cui siamo, a differenza del mio solito, sono pessimista. Il tempo che ci separa dalla presentazione delle liste - osserva - è poco. Dovremmo usare tutti i secondi, i minuti e i giorni per lavorare a un accordo per il bene di Roma». 

Parlando della Roma, «io e Alfio siamo come Totti e Spalletti», dichiara Bertolaso. «Però una cosa la vorrei dire. Si è sempre discusso del sostegno mio ad Alfio. Ma il passaggio inverso? Anche io ho le carte in regola e il curriculum per fare bene il sindaco di questa città». Bertolaso smentisce quindi che la propria candidatura sia un favore di Berlusconi a Renzi: «Se c'è qualcuno che ha scombinato la situazione, favorendo il Pd, quelli sono Fratelli d'Italia e la Lega».

«Non faccio apparentamenti al ballottaggio. Squadra che vince non si cambia. Se si vuole rimettere in piedi una città come Roma ci si deve credere dall'inizio. Se ti aggreghi quando "becchi" uno strapuntino vuol dire che ci stai per interesse e quindi che non ci stai bene. Se ci vuoi credere lo fai dall'inizio, non quando porti a casa uno spazio da assessore, perché non mi interessa avere gente così», ha ribadito intanto il leader di Fdi e candidato a sindaco di Roma Giorgia Meloni a Mattino Cinque su canale 5. E a chi gli chiede se Bertolaso non sarà in giunta, Meloni ha risposto: «Fino alla presentazione delle liste del primo turno le mie porte sono aperte. L'ho detto e lo ripeto: "più siamo e meglio è". Ma da adesso non da dopo».

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA