Roma, inchiesta rifiuti, i pm: «Così Muraro favoriva le aziende di Cerroni»

Roma, inchiesta rifiuti, i pm: «Così Muraro favoriva le aziende di Cerroni»
di Michela Allegri e Valentina Errante
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Lunedì 5 Settembre 2016, 07:58 - Ultimo aggiornamento: 08:19

ROMA Paola Muraro avrebbe favorito Manlio Cerroni, il ras delle discariche che da oltre trent'anni gestisce in monopolio il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti a Roma. È una delle ipotesi della procura, che ha iscritto il nome dell'assessore, ex consulente Ama, con le contestazioni di abuso d'ufficio e reati ambientali nell'ambito di una maxi inchiesta aperta per associazione a delinquere finalizzata alla frode nelle pubbliche forniture truffa e traffico illecito di rifiuti. Dagli atti, risulterebbe infatti che, nel lungo periodo in cui la Muraro è stata consulente, gli impianti della municipalizzata avrebbero funzionato con capacità ridotte, almeno al 45 per cento rispetto alle potenzialità, mentre gli scarti venivano dirottati nelle strutture di Cerroni.

L'ACCUSA
Secondo le ipotesi dei procuratori aggiunti Paolo Ielo e Michele Prestipino e del pm Alberto Galanti, sarebbe stata proprio la super consulente, incaricata di controllare gli scarti in ingresso, il tipo di trattamento e i rifiuti in uscita, a dirottare negli impianti del ras, che ha un budget di 150milioni l'anno, i rifiuti da trasformare in Tmb (trattamento meccanico biologico), certificando che gli impianti Ama di Rocca Cencia e Salaria, fossero già al massimo del proprio rendimento. Di fatto avrebbero lavorato solo al 45 per cento accogliendo una quantità inferiore di materiale. Una circostanza che sarebbe andata contro gli interessi dell'azienda garantendo, invece, a Cerroni di moltiplicare ancora il suo fatturato.

I carabinieri del Noe stanno anche esaminando il contratto che, nel 2012, ha impegnato Ama a conferire, per dieci anni, i rifiuti solidi urbani negli stabilimenti di Malagrotta di Cerroni, un atto esaminato dal consiglio di amministrazione della municipalizzata e mai approvato. Nell'indagine, con l'ipotesi di traffico illecito di rifiuti, risulta indagato anche Cerroni, già condannato e sotto processo dopo l'arresto del 2014.

C'è anche un altro aspetto che potrebbe essere contestato alla Muraro: nelle due strutture della municipalizzata per il Tmb, costruite pochi anni fa dalla Sorain Cecchini, di proprietà dello stesso Cerroni, sono stati riscontrati problemi tecnici ai quali non è mai stato posto rimedio. Gli impianti, che hanno un rendimento nettamente inferiore, rispetto a quelli privati realizzati dalla stessa ditta ma direttamente controllati dal ras delle discariche, hanno registrato negli anni una serie di anomalie e guasti, gli interventi per le migliorie non sono stati mai messi in atto. È un'altra contestazione che potrebbe riguardare l'operato della super consulente Ama, pagata dal 2004 al 2016 oltre un milione e 100mila euro, e accusata di avere favorito il ras delle discariche. La struttura di Rocca Cencia è stata spesso fuori uso per guasti tecnici, mentre quella di via Salaria è rimasta chiusa per dieci mesi (da maggio a ottobre 2015) dopo un incendio.

Ma c'è anche un terzo aspetto. La Muraro, per Ama, aveva anche il compito di controllare il rispetto delle normative internazionali in materia di smaltimento, dalle perizie, però, sarebbe emerso che le frazioni di rifiuto trasformate alla fine del processo di trattamento erano difformi rispetto a quanto prescritto e certificato dalla consulente.

LA COMMISSIONE
L'appuntamento davanti alla commissione parlamentare sulle Ecomafie è confermato. Questo pomeriggio alle 17 il sindaco Virginia Raggi e il suo assessore sono attesi a Palazzo San Macuto, il presidente, Alessandro Bratti, ha specificato che Paola Muraro potrà presentarsi con un legale. Prima dell'incontro, nel quale ha annunciato che depositerà un dossier di due faldoni, l'assessore incontrerà il suo avvocato Salvatore Sciullo, che comunque ribadisce: «Non è cambiato nulla, abbiamo grande fiducia nella magistratura che, dopo il deposito dei documenti in commissione, avrà molti nuovi atti da esaminare».