Elezioni a Roma, la carica degli aspiranti sindaco

Elezioni a Roma, la carica degli aspiranti sindaco
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Venerdì 6 Maggio 2016, 21:36 - Ultimo aggiornamento: 7 Maggio, 09:24

Dai candidati sindaco big, come Virginia Raggi e Roberto Giachetti, a quelli con percentuali sicuramente più piccole quali Mario Adinolfi, Simone Di Stefano di Casapound o Michel Emi Maritato. Fino a Spartaco, romano doc di 56 anni che sogna di guidare la rivolta dei «romani schiavizzati». È partita oggi la carica al Campidoglio degli aspiranti primi cittadini e consiglieri: tra Comune e municipi sono state presentate 28 liste sulle 52 attese, per le altre c'è tempo fino a sabato alle 12.

Per l'Aula Giulio Cesare spuntano così nomi importanti quali Piera Levi Montalcini, nipote del premio Nobel, Maria Fida Moro, figlia del presidente Dc Aldo, o la campionessa di nuoto Alessia Filippi, tutte a sostegno di Giachetti. Per lui anche il sostegno di un trans, candidato nella lista socialista. E poi altri aspiranti consiglieri come Anonimo italiano, cantautore e sosia vocale di Claudio Baglioni, una donna affetta da gigantismo, alta più di 2 metri, un fisioterapista cieco, tutti per la lista civica pro-Maritato.

Al via da questa mattina alle 8 la consegna delle liste elettorali per la sfida del 5 giugno. In tanti hanno varcato la soglia dell'ufficio di via Petroselli per presentare gli elenchi con candidati sindaco di Roma, aspiranti consiglieri comunali e municipali. Tra i 'big' i primi a depositare le candidature sono stati il M5s e Pd. Per i pentastellati la lista dei consiglieri rimane quella pubblicata online il 21 aprile scorso - si registrano solo due casi di rinuncia per motivi personali, mentre non è stato inserito Mario Canino, la cui espulsione era stata sospesa dal tribunale. Il Pd ha perso un candidato, il minisindaco Giuseppe Gerace che spiega «si è ritirato per motivi personali».

C'è invece chi si è presentato rievocando la ribellione di Spartaco. Il primo a consegnare all'ufficio elettorale la candidatura a sindaco di Roma è stato Dario Di Francesco, romano doc, 56 anni, imprenditore nel settore turismo, sostenuto da cinque liste civiche: Viva l'Italia, Lega centro, Per Roma, Grillo parlante, Unione pensionati. «Noi ci sentiamo degli schiavi - dice Di Francesco - schiavizzati dal governo. Siamo in catene e ora vogliamo spezzarle in modo pacifico. Io come Spartaco intendo guidare la rivolta degli schiavi».

Tra i primi a consegnare le liste anche Mario Adinolfi, giornalista e blogger, in corsa con il Movimento del Popolo della Famiglia, che si è presentato indossando una spilla con una famiglia stilizzata che si tiene per mano e la scritta No gender nelle scuole. La sua priorità è affrontare il tema «natalità» e per questo promette ai romani bonus bebè e matrimonio da 2.500 euro ciascuno. 

Sabato Fratelli d'Italia formalizzerà le candidature, mentre oggi Meloni ha svelato i nomi della sua lista civica: Liana Gigliozzi è la più anziana, e aveva solo due anni quando il padre Romolo, barista nel bar di via Rasella venne rastrellato dai nazisti e in seguito fucilato alle Fosse Ardeatine; la più giovane candidata, classe '88, si chiama Giacinta Ruspoli ed è la figlia del principe Sforza Ruspoli; sempre civica è la candidatura di Rachele Mussolini, nipote del Duce, e sorellastra di Alessandra, in corsa invece nelle fila di Forza Italia e in appoggio ad Alfio Marchini. Insomma la corsa Campidoglio sta per avere ufficialmente il via. 


 

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