La sconfitta di Forza Italia, Roma non basta alla Meloni

La sconfitta di Forza Italia, Roma non basta alla Meloni
di Lorenzo De Cicco
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Lunedì 26 Maggio 2014, 07:50 - Ultimo aggiornamento: 10:03
Il crollo elettorale di Forza Italia all’interno del Raccordo anulare ha numeri ancora pi pesanti di quelli nazionali: a Roma il partito di Berlusconi precipita al 13,4%.



E pensare che alle politiche di febbraio 2013 il Pdl aveva superato il 18% e aveva addirittura sfiorato il 20 nelle amministrative del maggio successivo. Una cifra che gli azzurri oggi non aggancerebbero neanche annettendo i voti ottenuti dal Nuovo centrodestra, che nella Capitale va sotto la media nazionale e si ferma al 3,6%. A destra gli unici che vanno bene sono i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e Gianni Alemanno, che almeno a Roma ottengono un buon risultato e superano il 5%, anche se non raggiungono il quorum nazionale.



LA ROCCAFORTE

I numeri della debacle forzista sono tali che anche in una roccaforte storica come il XV municipio - Roma Nord estrema, da sempre orientata a destra - Forza Italia non riesce ad andare oltre un modesto 17%. Alle ultime elezioni comunali il municipio era sì andato a sinistra, ma solo dopo un testa a testa all’ultimo decimale tra il candidato del Pd e quello del centrodestra. Invece ieri la sfida con i democratici è stata fuori gioco da subito: con il Pd sopra di oltre 24 punti percentuali. E la situazione non cambia in altri quartieri storicamente vicini al centrodestra: a Balduina il Pd sfiora il 50% e Forza Italia è lontana dal 20. In II Municipio, quello dei Parioli, i forzisti superano di poco il 14%. Inutile dire che all’interno del partito romano si aprirà una discussione. Il coordinatore cittadino Davide Bordoni, nominato da una manciata di settimane dallo stesso Berlusconi, è chiamato al rilancio. Per non dire rifondazione.



QUARTIER GENERALE

Al quartier generale di Forza Italia a piazza San Lorenzo in Lucina ieri non si è presentato quasi nessuno. Né tra i big romani, né tra i big nazionali. L’unica a metterci la faccia è stata Renata Polverini. «Questi dati se confermati sono preoccupanti», è stato il commento dell’ex governatore del Lazio, oggi parlamentare. Un fugace passaggio in sala stampa lo ha fatto anche Maurizio Gasparri, ma dopo pochi secondi anche lui si è rintanato negli uffici blindati del partito, dove lo aspettava l’ex coordinatore Denis Verdini. L’unico che parla alle telecamere è l’ex ministro Gianfranco Rotondi. Ma mette subito le mani avanti: «Più che un commento questo è un saluto. Sono venuto solo perché abito qui vicino».