Alcuni Comuni pentastellati, grandi come un quartiere della Capitale e non proprio con la medesima situazione di cassa, «lo hanno adottato: Pomezia e Livorno».
I TEMPI
De Vito ammette che a oggi, con un debito storico da 13 miliardi di euro e con un piano di rientro da 440 milioni non ancora concluso, l'operazione reddito di cittadinanza può sembrare utopistica. «Presumo che non sia una cosa che possa essere fatta in tempi molto rapidi, man mano che si rimettono a posto i conti del comune si può pensare al reddito comunale di cittadinanza». Se al momento gira il perimetro economico del reddito di cittadinanza, mancano ancora i criteri. Chi saranno i cinquantamila romani che potranno usufruire di un sussidio di circa 300 euro al mese? «I disoccupati, sicuramente», dicono fonti M5S. Che a Roma sono molti di più di 50mila. Di sicuro il lavoro dovrà essere svolto in tandem tra l'assessorato al Bilancio e quello ai Servizi sociali. Ma intanto c'è anche un altro scontro.
Proprio sulla presentazione delle linee guida, che conteranno le sfide sul traffico, la trasparenza della macchina amministrativa e la gestione dei rifiuti. Secondo il ruolino di marcia del M5S, l'assestamento di bilancio, che sarà presentato in giunta oggi, avrà la precedenza in Aula. Poi il programma. Il Pd non ci sta. E rilancia. Spiega infatti la capogruppo Michela Di Biase: «Su quali basi possiamo andare in Aula a votare un assestamento di bilancio, quando non sappiamo neanche quali sono le linee che l'amministrazione vuole seguire? Solo dopo che la giunta si sarà espressa potremo cominciare ad analizzare e votare nei tempi previsti dalla legge l'assestamento di bilancio, nel quale ci auguriamo di poter trovare, tra le altre, anche risorse per sociale e decoro. La sindaca non può esimersi dall'ottemperare a questa priorità».
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