Roma, Raggi blinda Marra: scontro consiglieri-assessori

Roma, Raggi blinda Marra: scontro consiglieri-assessori
di Simone Canettieri
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Mercoledì 2 Novembre 2016, 08:11 - Ultimo aggiornamento: 4 Novembre, 08:44
«Sia chiaro: senza di lui non vado avanti». In pubblico e in privato Virginia Raggi in queste ore ripete sempre lo stesso concetto: Raffaele Marra non si tocca, non si sposta, non bisogna dare all'esterno l'immagine di una resa. Nonostante il pressing di Beppe Grillo, nonostante l'irritazione di consiglieri comunali e parlamentari pentastellati. Niente. L'ex vicecapo di gabinetto deve rimanere a dirigere il dipartimento del Personale. L'ipotesi di un trasferimento al Commercio, ruolo comunque non di secondo piano, sta sfumando con il passare delle ore. Soprattutto dopo la riunione di ieri l'altro per decidere proprio del destino dei 163 dirigenti che dovranno ruotare attraverso la tecnica dell'interpello, voluta proprio da Marra e al centro di critiche interne. Sia nell'incontro pubblico sia nei vertici privati la sindaca va ripetendo il seguente concetto: «Senza di lui non vado avanti». Altro che direttore di un municipio periferico o in subordine responsabile delle Attività produttive. Marra deve rimanere a capo dei 23 mila dipendenti del Comune di Roma, così vuole la sindaca. Il Commercio rimane «un'ipotesi», tagliano corto dal Campidoglio per portare a casa il risultato, sapendo che la linea è diversa.
LA TENSIONE
Questa sera, dopo aver partecipato alla messa del Papa al cimitero di Prima Porta, la Raggi ritornerà in Campidoglio per l'ultimo passaggio politico prima di far scattare la riforma della macrostruttura capitolina. L'appuntamento è aperto a tutti gli assessori e i consiglieri comunali. All'ordine del giorno gli eventuali spostamenti dei dirigenti dell'amministrazione: dipartimenti e municipi, in primis. E proprio su questo punto si sta consumando un altro scontro tra assessori e consiglieri comunali. Tra i «tecnici» prestati alla politica e gli eletti, quindi «i portavoce». Uno scollamento già visto con il «caso Muraro», ma anche con la questione degli ambulanti fatta emergere dall'assessore Meloni.
Adesso il problema non è di poco conto: i consiglieri grillini stanno chiedendo con forza la rotazione totale dei capi dei dipartimenti, che con la riforma saranno allineati alle deleghe degli assessori.
IL NODO
Ma proprio gli uomini e le donne della giunta Raggi non ne vogliono sapere di perdere i dirigenti con i quali hanno iniziato a lavorare. Da qui la tensione tra chi, come appunto i consiglieri comunali, chiedono il turn over totale e chi, come gli assessori, spingono per continuare a lavorare con gli stessi punti di riferimento per una questione di continuità amministrativa. I fronti più delicati sono Sociale, Commercio, Patrimonio e Ambiente. Settori aggrediti dalle inchieste giudiziarie e considerati a forte rischio. Ecco perché l'anima pura del M5S vorrebbe una rotazione massiccia, ma sta facendo i conti con «il no» dell'esecutivo capitolino che fa sponda con i vertici tecnici dell'amministrazione.
In mezzo, la sindaca Raggi che potrebbe cedere alle richieste della maggioranza su alcune posizioni in cambio della copertura politica su Marra, destinato dunque a rimanere a capo del Personale, nonostante la bufera, l'ennesima, di questi giorni. Questa sera l'ultimo passaggio, forse, prima del varo della macrostruttura. Gli incarichi sono tutti scaduti lunedì scorso, il braccio di ferra sul fedelissimo della prima cittadina continua.
 
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