Salari, c'è il piano: stop premi a pioggia

Salari, c'è il piano: stop premi a pioggia
di Simone Canettieri e Lorenzo De Cicco
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Giovedì 14 Gennaio 2016, 10:33 - Ultimo aggiornamento: 10:35
Una bozza di delibera per salvare i salari accessori già c'è. Lo staff del commissario Francesco Paolo Tronca, a partire dal suo braccio destro, Iolanda Rolli, l'ha limata per tutta la giornata di ieri con i tecnici del Dipartimento Personale. Prima di renderla esecutiva però si aspetterà ancora qualche ora, per capire che margini di approvazione hanno gli emendamenti al decreto Milleproroghe che sta per presentare il deputato Pd Marco Causi. Due provvedimenti (uno sulla legittimità del fondo che finanzia il salario accessorio di tutti i comuni, l'altro più focalizzato su Roma per rimodellare al rialzo la parte fissa), che però potranno arrivare in Aula non prima del 26 gennaio, vale a dire il giorno prima che ai 23mila dipendenti capitolini ricevano le buste paga. Troppo tardi.
Ecco perché, mentre i sindacati continuano a minacciare scioperi (Cgil, Cisl, Uil stanno organizzando una protesta sotto al Campidoglio il 20 e il 21 gennaio), in Comune si lavora a una delibera ponte che metta in sicurezza la parte accessoria degli stipendi di vigili, impiegati e insegnanti. Il testo alzerà la parte fissa della retribuzione (oggi molto più bassa, per i comunali di Roma, rispetto a quella delle altre grandi città italiane), riducendo quindi quella variabile, bocciata dal Ministero dell'Economia proprio perché troppo ampia e distribuita a pioggia, senza reali progetti di produttività che premino il rendimento, come invece prevede la legge.

L'APPIGLIO GIURIDICO
Ma la novità è che il Comune sembra avere trovato una copertura normativa autonoma per giustificare una delibera che modifichi il fondo stipendi (non ci sono precedenti). Nelle premesse del provvedimento infatti viene citata una recente sentenza della Cassazione che riconosce come Roma Capitale dal 3 ottobre 2010 sia a tutti gli effetti un ente nuovo rispetto al vecchio Comune di Roma. In questo modo il Campidoglio potrà sfruttare i vecchi pareri espressi dall'Aran (l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) che permettono ai nuovi enti di creare il proprio fondo salari sul modello di quello delle altre città. Roma potrebbe quindi a sanare uno squilibrio storico, che vede gli stipendi dei dipendenti comunali divisi praticamente in due tra parte fissa e parte variabile, avvicinandosi a Milano (dove la quota stabile è molto superiore, al 65%).

In questa direzione sta lavorando lo staff di Tronca, che da ieri ha due new entry: Gabriella Brullini, con un'esperienza al Comune di Civitavecchia e reclutata «nell'ambito dell'ufficio di Gabinetto» del commissario e la giornalista Stefania Consenti.

La questione salario accessorio intanto anima il dibattito politico. Per Alfio Marchini, candidato sindaco con il suo movimento civico, «la nostra posizione è sempre la stessa: vogliamo parlare di merito, di funzioni e di efficienza. Si valorizzino le risorse sul merito e non sulla appartenenza e non ho dubbio che i lavoratori saranno i primi a collaborare». Mentre per Forza Italia, con il coordinatore romano Davide Bordoni, «è necessario che il governo intervenga». Il senatore Andrea Augello (Gal-Movimento idea) si è fatto promotore di un'interpellanza bipartisan (con il sì anche del M5S) per chiedere al ministro della Funzione pubblica Marianna Madia di inserire una norma ad hoc nel Milleproroghe.