Caso rifiuti, Muraro: ho toccato un sistema di potere che sta reagendo. No a gogna e sciacallaggio

Caso rifiuti, Muraro: ho toccato un sistema di potere che sta reagendo. No a gogna e sciacallaggio
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Sabato 1 Ottobre 2016, 18:32 - Ultimo aggiornamento: 20:03
«Ho toccato un sistema di potere che sta reagendo frontalmente contro di me e queste sono le conseguenze». Così, a quanto si apprende, l'assessore all'Ambiente Paola Muraro al suo staff, confermando l'intenzione di andare avanti nella sua azione di governo a Roma.

La vicenda giudiziaria di Muraro resta la spina nel fianco più grossa e dolorosa per la giunta Raggi ora di nuovo al completo. Di conseguenza imbarazza anche i vertici nazionali del Movimento cinque stelle. Così Muraro cerca di parare gli ultimi colpi che riguardano anche la sua vita privata in relazione all'inchiesta della procura di Roma in cui sarebbe indagata per abuso d'ufficio assieme all'ex direttore generale di Ama Giovanni Fiscon.

L'assessora all'Ambiente, per 12 anni consulente dell'azienda rifiuti, scrive su Facebook che «il rispetto della dignità delle persone deve sempre collocarsi al primo posto» e che «sottoporre alla gogna mediatica un individuo, tentando di infangarne anche la vita privata, rappresenta l'opposto della nobilissima funzione che anima il mestiere del giornalista». «La ricerca della notizia non dovrebbe mai trasformarsi in un atto di sciacallaggio - dice Muraro - volto a smontare, pezzo dopo pezzo, la vita degli esseri umani».

Muraro tuttavia conferma l'intenzione di andare avanti. Su Facebook molti i post di sostegno. La linea M5S sull'indagine che coinvolge l'assessora resta la stessa: «Prima dobbiamo vedere le carte». «Poi non faremo sconti a nessuno», ribadisce la sindaca Virginia Raggi in un'intervista, in cui afferma anche che il garantismo é un valore.

Del caso Muraro parla pure il vicepresidente M5S della Camera Luigi Di Maio: «Aspettiamo almeno di capire quali siano i capi di imputazione - dice -. Da noi non funziona che aspettiamo il terzo grado di giudizio, ma ancora non c'è nemmeno un avviso di garanzia». «Il fatto che Paola Muraro abbia un avviso di garanzia per me è irrilevante - dice l'ex candidato sindaco Pd Roberto Giachetti -. Ciò che è rilevante è che ha un conflitto di interessi. E una persona che ha un conflitto di interessi, con me non avrebbe sicuramente fatto l'assessore».

Secondo il senatore dem Stefano Esposito «il perdurante silenzio del Sindaco Raggi sulla questione Muraro è segno di imbarazzo evidente. Perché il direttorio e Grillo continuano a tacere? Lo scenario è ogni giorno più inquietante - prosegue -: emerge un grumo di potere e di interessi oscuri che dalla giunta Alemanno arrivano ad oggi e dai quali i 5 stelle non prendono le distanze». 

A metà ottobre Paola Muraro sarà sentita dai pm romani, come da lei stessa sollecitato. Oltre che dell'abuso d'ufficio per le consulenze in Ama, Muraro sembra dover rispondere in un altro fascicolo dell'ipotesi di reati ambientali in relazione alla certificazione di qualità e quantità dei rifiuti trattati negli impianti dell'Ama. Al centro anche i rapporti con l'ex monopolista delle discariche Manlio Cerroni.

«Sicuramente la vita privata delle persone deve essere rispettata. Ma se grazie alla vita privata ti piovono consulenze pubbliche è ovvio che arrivi la grandine. Cara Muraro, niente lacrime ma dimissioni». Lo scrive in una nota sulla sua pagina Facebook Francesco Storace, leader della Destra e vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio.


 
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