Salva Roma, 600 immobili in vendita. Marino: è un'operazione da 280 milioni

Salva Roma, 600 immobili in vendita. Marino: è un'operazione da 280 milioni
di Mauro Evangelisti
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Sabato 22 Marzo 2014, 08:30
Vendita di 600 immobili, dalla quale si punta a incassare 280 milioni di euro. Una gestione unica del trasporto pubblico, su scala regionale, che metta insieme bus urbani ed extraurbani, metropolitana e ferrovie. Ma soprattutto: processi di privatizzazione per le aziende municipalizzate, fusioni e soppressioni di quelle inutili. Ieri mattina, nell’audizione alle commissioni Finanza e Bilancio della Camera, il sindaco ha messo in fila le linee guida del piano di rientro che, secondo il Salva Roma, la Capitale dovrà presentare entro il 4 giugno. Marino: «90 giorni sono sufficienti. Se fossero 120 sarebbe meglio».





SÌ AI PRIVATI

Un fardello pesante di indebitamento dipende da municipalizzate e partecipate (1,7 miliardi). Marino ha aperto a nuove forme di gestione che coinvolgano i privati. «Non va inteso come la messa in liquidazione delle società, ma come un processo complessivo che contempli operazioni più articolate, quali fusioni, incorporazioni, senza escludere forme di apertura a nuovi soci pubblici o privati». Sul fronte del personale: «Una norma per la mobilità interaziendale sarebbe importante».





TRASPORTI

Marino ha ipotizzato una gestione unica per il trasporto pubblico nel Lazio. Il sindaco: «Stiamo lavorando con la Regione per avere una gestione unica del trasporto. Non è possibile che Cotral, Atac e Ferrovie non si parlino».





PATRIMONIO

Procede il piano di cessioni degli immobili. Marino: «Dove reperire i fondi senza aumentare tasse? Abbiamo iniziato a fare dismissioni immobiliari importanti come quelle in via Guido Reni dove utilizzeremo le caserme a scopi sociali e per la città della Scienza. Il vicesindaco ha completato un elenco di 11 edifici che possono essere dati alle forze dell'ordine». Ancora: «Siamo all'80 per cento del censimento del nostro patrimonio immobiliare, circa 600 immobili pronti a essere venduti. In queste ore incontrerò alcune delle società immobiliari e da queste dismissioni vorrei ricavare 280 milioni». Critico Onorato (Lista Marchini): «Qualcuno fermi Marino: prima dice di voler combattere i poteri forti, poi incontra gli immobiliaristi per regalargli gli immobili di pregio. Si rassegni: questa svendita non ci sarà».





CAMION BAR

Roma da anni sta conducendo la battaglia sui costi maggiori sostenuti per il ruolo di Capitale. «Le elaborazioni in corso hanno riguardato molteplici ambiti: l’impiego della polizia locale a supporto delle istituzioni, la gestione del trasporto pubblico e dei rifiuti conseguente manifestazioni e cortei». Il Campidoglio tenterà di non aumentare le tasse, ma ci sarà la stangata per camion bar e caldarrostai. Marino ha ricordato che a Roma i caldarrostai pagano come tassa di occupazione di suolo pubblico tre euro al giorno e vendono un sacchetto di caldarroste a quattro.





RIFIUTI

Dal Salva Roma sono spariti i 28 milioni per la differenziata. Con un emendamento ne saranno recuperati 20. Sui rifiuti però Marino è andato oltre: «Dopo aver chiuso Malagrotta devo mandare fuori dalla città una parte dei rifiuti. Io come Ama faccio una gara ma perché Acea non partecipa avendo due inceneritori? Voglio soltanto che Ama e Acea collaborino». Ma la risposta di Acea chiarisce che l’azienda ha fatto e sta facendo più del possibile: «L’azienda è fortemente impegnata, in un’ottica di servizio pubblico, a potenziare la propria capacità di trattamento industriale dei rifiuti, con tecnologie innovative e sostenibili. Gli impianti regionali attualmente gestiti dalla società (San Vittore per il Waste to Energy, Kyklos e Samace per il compostaggio) lavorano da tempo a piena capacità, ricevendo conferimenti anche da Ama. Il nuovo piano industriale prevede anche la realizzazione di due nuovi impianti Wte e di tre di compostaggio, che contribuiranno a chiudere il ciclo a Roma e nel Lazio. L’investimento complessivo, autofinanziato, è di 246 milioni di euro».
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