Campidoglio, per il Bilancio l'ultima carta è l'ex ragioniere Salvi. Galloni resta in pole

Campidoglio, per il Bilancio l'ultima carta è l'ex ragioniere Salvi. Galloni resta in pole
di Lorenzo De Cicco e Fabio Rossi
3 Minuti di Lettura
Lunedì 12 Settembre 2016, 09:16
Un ragioniere (generale) per i conti del Campidoglio. Per la scelta del nuovo assessore al Bilancio potrebbe essere necessario ancora qualche giorno, perché Virginia Raggi questa volta sa di non poter sbagliare. Ma nel novero sempre più ristretto dei papabili - dai 14 iniziali si è arrivati a 5-6 profili sotto esame - il trend sembra sempre più indirizzato a un tecnico con salda esperienza di bilanci pubblici, che possa tradurre in cifre le scelte politiche della sindaca. E così spunta il nome di Maurizio Salvi, già ragioniere generale prima dell'amministrazione provinciale e poi dello stesso Campidoglio. A Palazzo Senatorio, Salvi ha guidato la Ragioneria dal 6 marzo 2008 (poco prima dell'elezione di Gianni Alemanno) fino al 5 dicembre 2014: quando Ignazio Marino, con cui ha avuto un rapporto difficile fin da subito, lo sostituì con Stefano Fermante. Tra i suoi punti di forza c'è proprio quello di conoscere a menadito i bilanci del Comune di Roma, che peraltro ha traghettato nel passaggio del debito storico alla gestione commissariale.

I PROFILI
Ma non è l'unico ragioniere in lizza. Tra i profili inseriti nella short-list che circola a Palazzo Senatorio, resiste la candidatura di Mario Canzio, al vertice della Ragioneria generale dello Stato per otto anni, dal 2005 al 2013. Un nome di alto livello, di cui va ancora verificata, però, la disponibilità a ricoprire questo incarico.

Chi non è sicuramente disposta a entrare nella giunta capitolina è Daniela Morgante: l'ex lady dei conti nel primo anno dell'amministrazione di Ignazio Marino era stata a un passo dall'entrare nella squadra della Raggi a giugno, come assessore al Bilancio o capo di Gabinetto. Poi però venne impallinata dai veti incrociati delle correnti grilline. Ora che il suo nome è rispuntato, non si dice disponibile: «Non mi sono assolutamente candidata per l'assessorato - spiega il magistrato della Corte dei conti - Loro me lo avevano chiesto prima dell'estate: allora avevo dato la mia disponibilità ma poi l'ho revocata. Per me la vicenda si è chiusa lì».
Ha ripreso quota nelle ultime ore anche il nome di Nino Galloni, ex diggì al ministero dell'Economia e studioso della moneta complementare, tema di sicuro appeal nell'universo grillino; anche la Raggi ne parlò in campagna elettorale. Galloni avrebbe già dato una disponibilità di massima, ma alcune sue posizioni (come il sì a Roma 2024) devono essere vagliate dall'entourage della prima cittadina. Determinata a uscire dall'impasse il prima possibile. A livello romano ma anche nazionale, dove i rapporti con il Direttorio sono ridotti quasi a zero.

L'INCONTRO CON APPENDINO
Proprio per uscire dall'isolamento nel M5S, potrebbe esserci un incontro con Chiara Appendino, la «collega» di Torino che oggi scenderà a Roma per incontrare il ministro Franceschini e martedì sarà alla riunione dell'Anci. Organizzare un faccia a faccia nelle prossime 48 ore, avrebbe anche un valore simbolico, servirebbe a far capire che «l'asse delle sindache», nonostante tutto, regge.

Vanno poi riempite le altre caselle rimaste libere dopo la slavina di dimissioni e revoche delle ultime settimane: va trovato un capo di gabinetto e un assessore alle Partecipate. Chi si tira fuori è Antonio Di Pietro. Dopo giorni di voci su un suo possibile ingresso nella squadra della Raggi, l'ex pm di Mani Pulite ieri ha fatto un passo indietro: «Non mi interessa fare l'assessore al Comune di Roma, e non ho mai presentato alcuna candidatura».